Ci sono uomini che pagherebbero qualunque cifra pur di avere un’erezione prolungata. Facciano però attenzione gli insaziabili latin lover: se il pene diventa turgido in assenza di una stimolazione sessuale è bene correre al pronto soccorso. Perché potrebbe trattarsi di priapismo, un disturbo per fortuna poco frequente ma pericoloso.
«Può colpire teoricamente a ogni età, anche se privilegia i giovani. A causarlo più spesso sono i traumi: si va dalla classica pallonata agli urti che il pene subisce nei rapporti sessuali un po’ vivaci», spiega Alessandro Tizzani, professore di urologia presso l’Università di Torino. Le più rischiose sono le posizioni particolari, predilette dal popolo del «famolo strano».
E probabilmente svolge un ruolo importante una sostanza chiamata adenosina, che regola la dilatazione dei vasi e, se presente in alta concentrazione, può favorire il priapismo. Questo, almeno, hanno ipotizzato i ricercatori dell’Università del Texas, che hanno pubblicato uno studio sull’argomento.
Erezione permanente
Oltre ai traumi, il priapismo può essere provocato da malattie come anemia falciforme, leucemia, talassemia, tumore della prostata e della vescica, oppure malaria e rabbia. Infine, anche alcuni farmaci possono favorire il problema, come gli alfabloccanti.
Bisogna fare attenzione anche ai medicinali contro l’insufficienza erettile: inducono un’erezione che consente rapporti più lunghi, aumentando però il rischio che un vaso sanguigno si spezzi.
In ogni caso, qualunque sia l’origine, se un’arteria del pene si rompe, il sangue che fuoriesce va a riempire i corpi cavernosi. E, quando supera una certa quantità, comprime le vene che normalmente lo fanno defluire.
Di corsa all’ospedale
Se non si interviene entro quattro o cinque ore, il sangue coagula dentro il pene e i tessuti vanno incontro a necrosi, con formazione di fibromi che gli fanno perdere elasticità. Il risultato è un’impotenza definitiva.
Al pronto soccorso, il medico induce una sedazione profonda, in modo da interrompere il circolo vizioso: turgore, eccitazione, ulteriore richiamo di sangue. Di solito questo basta per far sparire dolore ed erezione, e l’arteria che si era rotta si rimargina da sola, nel tempo.
Se l’erezione persiste, si inserisce un ago piuttosto grosso nel pene e si drena il sangue all’esterno. In alternativa, viene eseguito un cosiddetto shunt: con un ago da biopsia, introdotto nel glande, si crea una fistola tra il corpo cavernoso e il glande stesso, che permette al pene di sgonfiarsi. L’operazione non richiede anestesia e viene eseguita direttamente al pronto soccorso.
Massimo Barberi – OK La salute prima di tutto
Ultimo aggiornamento: 3 maggio 2010