Fino ai 20 anni l’organismo riesce a produrre la stessa quantità di cellule pari a quella che ogni giorno viene distrutta. Con il passare del tempo, questa capacità di rinnovamento cala. Anno dopo anno, sostanze come l’acido ialuronico, il collagene e l’elastina, in grado di garantire al derma idratazione, elasticità e compattezza, diminuiscono e le grinze si fanno più accentuate.
SEGNI D’ESPRESSIONE. Intorno ai 25 cominciano a comparire le prime rughe d’espressione, dovute alla mobilità del volto, come lo strizzare degli occhi o il corrugare la fronte. Via via si trasformano in segni sempre più evidenti, fino magari a diventare solchi.
IL DNA. Oltre all’invecchiamento fisiologico, un ruolo fondamentale svolge il Dna: la giovinezza della pelle dipende al 60% dal patrimonio genetico, ossia dall’eredità dei genitori.
L’AMBIENTE. L’altro 40% è correlato a fattori individuali e legati all’ambiente.
CATTIVE ABITUDINI. Peggiorano la situazione il fumo, l’alcol, un cattivo regime alimentare o un eccesso di raggi ultravioletti. Dunque? Al bando il pacchetto di sigarette, niente tintarelle per 12 mesi all’anno e sì a una dieta corretta.
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L’ARRIVO DELLA MENOPAUSA
L’ARRIVO DELLA MENOPAUSA
All’arrivo della menopausa, intorno ai 50 anni, nelle donne tutto il corpo è soggetto a profonde modificazioni. Anche la pelle ne è coinvolta: in questa fase della vita le rughe si accentuano e si infittiscono.
Perché? Con il calo fisiologico degli estrogeni, il derma perde velocemente parte del suo principale elemento costitutivo: il collagene, la proteina che conferisce spessore ed elasticità alla pelle. La sua riduzione comincia dopo i 40 anni, ma è con la menopausa che la carenza si fa più significativa.
• Una donna in menopausa perde circa il 2% all’anno del collagene totale, con una maggiore riduzione nei primi cinque anni dopo il blocco del ciclo mestruale, quando il contenuto di collagene cala del 30%.
• La conseguenza più evidente è una pelle sottile, che perde in tono e turgore: le rughe del viso si accentuano e i tessuti di palpebre, guance e sottomento tendono a lasciarsi andare.
• Un’altro effetto tipico della menopausa è la secchezza dell’epidermide. Quando si riduce la concentrazione estrogenica, le ghiandole sebacee producono meno sebo e questo influisce sulla capacità di difesa della pelle dall’ambiente.
• Se non è controindicata, la terapia ormonale sostitutiva (Tos) aiuta a contrastare l’invecchiamento fisiologico, poiché gli estrogeni somministrati sono in grado di mantenere più a lungo la compattezza e l’elasticità della pelle e di incrementare la formazione di collagene nella cute, fino a ristabilirne un buon livello. Naturalmente, la terapia ormonale sostitutiva deve essere prescritta sulla base di altre indicazioni, come i disturbi tipici della menopausa e la prevenzione dell’osteoporosi. Il rallentamento dell’invecchiamento cutaneo è un effetto collaterale positivo da non sottovalutare.
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Ultimo aggiornamento: 2 gennaio 2012