Non ci sono prove scientifiche sufficienti per poter affermare che i cellulari mettano a rischio la fertilità maschile. La dichiarazione arriva direttamente dagli esperti della Società Italiana di Andrologia (Sia), che in occasione dell’ultimo congresso hanno rivalutato gli studi condotti finora sull’argomento.
Dati contrastanti
La stragrande maggioranza delle ricerche su questo argomento è stata svolta su modelli animali, che ovviamente non possono rispecchiare la situazione sull’uomo. Le poche fatte in modo clinico, quindi sulle persone, hanno dati contrastanti. Occorrono quindi nuovi e più incisivi studi sul rapporto tra smartphone e fertilità maschile.
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I consigli degli andrologi
Meglio comunque essere previdenti, vista la mancanza di studi clinicamente validi. «Le onde elettromagnetiche emesse dai telefonini sono radiazioni non ionizzanti a bassa frequenza – spiega Alessandro Palmieri, presidente Sia e professore dell’Università Federico II di Napoli. – Non possono rompere direttamente i legami molecolari del Dna, ma possono comunque avere effetti biologici negativi». Clicca qui se vuoi approfondire l’argomento.
Il vademecum
Sono cinque le regole suggerite dagli specialisti:
- non portare il telefono nella tasca anteriore dei pantaloni;
- telefonare e navigare online quando si è in condizioni di ottima ricezione del segnale, così da ridurre l’emissione;
- non appoggiare il telefono in grembo, né conservare il telefono in tasca per evitare di riscaldare la zona dei testicoli;
- non utilizzare sistemi commerciali per ridurre l’esposizione alle onde, perché non ce ne sono di efficacia dimostrata;
- limitare l’uso dello smartphone ai bambini prima dei dieci anni.
Una ricerca inglese aveva invece dimostrato un legame
Senza borsetta in cui tenere a portata di mano tutto il necessario, gli uomini si infilano tutto nelle tasche, anche il telefonino. A fronte di molti dubbi sul rischio delle radiazioni del cellulare sull’organismo umano – basti pensare al dibattito scientifico sul legame tra onde elettromagnetiche e tumore al cervello, mai giunto a una conclusione unanime – i ricercatori dell’Università di Exter hanno indagato un possibile impatto di questa abitudine quotidiana sulla fertilità maschile.
L’analisi, pubblicata sulla rivista Environment International, ha passato in rassegna dieci studi precedenti sul tema che hanno visto, nel complesso, il coinvolgimento di 1500 uomini: quasi la totalità dei dati ipotizza un legame tra l’esposizione ravvicinata da telefonino, ovvero quando lo si tiene in tasca, e una qualità dello sperma più bassa dell’8 per cento. Il motivo non è ancora stato chiarito e gli scienziati sono ancora nell’ordine delle ipotesi. Cosa c’è di vero? Sicuramente che l’esistenza di un possibile legame debba essere approfondita con studi epidemiologici più ampi e ad hoc. Lo stesso team, infatti, spinge il freno su un possibile allarme nella popolazione maschile, per il momento.
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