La cosiddetta voce nasale può essere originata da due cause differenti, addirittura opposte, anche se a un orecchio poco esperto può sembrare che il risultato non sia poi molto diverso. Si distinguono la voce da ipernasalità e quella da iponasalità.
Ipernasalità: passa troppa aria. La voce ipernasale, quella che caratterizza per esempio Luca Laurenti (leggi la sua confessione), è dovuta a un’eccessiva risonanza delle cavità nasali.
«Quando si pronunciano certe lettere, come la M o la N, passa troppa aria, perché il palato molle (cioè la parte posteriore del palato, adiacente all’ugola) non riesce a controllarne il flusso», dice Francesco Ottaviani, direttore della scuola di specializzazione in otorinolaringoiatria e del corso di laurea in logopedia dell’Università degli Studi di Milano.
«Il difetto può essere dovuto a una malformazione congenita o a un problema neuromuscolare, a sua volta determinato da malattie o da traumi. La terapia è affidata al logopedista e a una serie di esercizi per controllare i muscoli della lingua e della faringe. Solo raramente è necessario ricorrere alla chirurgia».
Iponasalità: l’aria non passa. È capitato a tutti: con il raffreddore il naso si chiude e la voce diventa nasale. L’aria non passa e si ha l’iponasalità.
Tra le altre cause ci sono, per esempio, i polipi nasali. Perché il difetto sia avvertibile devono però essere ostruite entrambe le narici. La terapia, quando necessaria, è chirurgica.
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Ultimo aggiornamento: 16 marzo 2010