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Poliposi nasale: arriva il farmaco biologico Omalizumab

Omalizumab è approvato per gli adulti con rinosinusite cronica grave con polipi nasali non adeguatamente controllati dai corticosteroidi intranasali

Naso che gocciola, alterazione del gusto e dell’olfatto, ostruzione nasale e conseguente senso di apnea perenne, ma anche cefalea localizzata a livello oculare e lacrimazione. Chi ha la rinosinusite cronica con poliposi nasale conosce bene questi sintomi, che spesso non sono gestibili con i farmaci attualmente disponibili, andando a impattare pesantemente sulla qualità della vita. «Convivere con la poliposi nasale non è affatto facile, tant’è che nelle sue forme più severe è necessario sottoporsi a cicli di terapia con corticosteroidi sistemici per dare sollievo dai sintomi e/o ad interventi chirurgici per la rimozione dei polipi nasali. Purtroppo, però, sono opzioni che in molti casi risolvono solo temporaneamente il problema», interviene Simona Barbaglia, presidente dell’associazione nazionale pazienti Respiriamo Insieme APS. «Non è raro, quindi, che i pazienti più gravi, se non adeguatamente informati e accompagnati ad adeguati percorsi di cura, gettino la spugna, rinunciando a curarsi per mancanza di soluzioni durature».

Arriva Omalizumab, il farmaco biologico per rinosinusite cronica con poliposi nasale non adeguatamente controllata

Oggi, però, per questa patologia infiammatoria cronica del naso e dei seni paranasali c’è una nuova opportunità di trattamento, che si chiama Omalizumab. Si tratta del farmaco biologico approvato per gli adulti con rinosinusite cronica grave con polipi nasali non adeguatamente controllati dai corticosteroidi intranasali. Nei pazienti con poliposi o asma, la mucosa è costantemente infiammata e la continua risposta del sistema immunitario contribuisce alla formazione delle escrescenze: si parla infatti di infiammazione T2 IgE mediata. Gli
standard terapeutici per la rinosinusite cronica con poliposi nasale prevedono, soprattutto, l’utilizzo di farmaci antinfiammatori locali (corticosteroidi intranasali), ma non sono sufficienti a controllare la patologia in modo adeguato.

Gruppo San Donato

«I farmaci biologici, invece, sono l’opportunità terapeutica che ha migliorato, negli ultimi dieci anni, la gestione dell’asma non ben controllata e che, proprio per meccanismi immunologici simili alla poliposi nasale, possono essere efficaci anche per questo problema. Essi interagiscono con i meccanismi che sono alla base delle due malattie e sono in grado di cambiare la qualità di vita dei pazienti, migliorando significativamente i sintomi», spiega Giorgio Walter Canonica, docente di Medicina Respiratoria di Humanitas University e Responsabile del Centro Medicina Personalizzata: Asma e Allergologia di Istituto Clinico Humanitas.

I benefici di Omalizumab 

Omalizumab è un farmaco estremamente innovativo perché, grazie allo studio di fase III POLYP 1 e 2 allo studio Open Label Extention, riduce in modo significativo «la congestione nasale ma anche la dimensione e l’estensione dei polipi, migliorando così l’olfatto, la qualità del sonno e la rinorrea anteriore», interviene Paolo Castelnuovo, professore ordinario di Otorinolaringoiatria presso l’Università dell’Insubria di Varese e direttore della Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria, Asst dei 7 Laghi, Ospedale di Circolo Fondazione Macchi di Varese.

«I benefici sono tangibili sulla qualità di vita dei pazienti che vedono ridursi le possibili situazioni di imbarazzo e di disagio che possono essere causate da questi sintomi. Proprio la dimensione dei polipi e la
qualità di vita del paziente sono i criteri che determinano il grado di severità della patologia e, quindi, la prescrivibilità del nuovo farmaco. Omalizumab è, infatti, approvato per gli adulti con rinosinusite cronica grave con polipi nasali non adeguatamente controllati dai corticosteroidi intranasali ed è rimborsato in Italia per il trattamento di pazienti adulti con CRSwNP grave (valutata tramite uno score NPS ≥ 5 oppure un punteggio SNOT-22 ≥ 50), per i quali la terapia con corticosteroidi sistemici e/o la chirurgia non forniscono un controllo adeguato della malattia, in aggiunta alla terapia di background con corticosteroidi intranasali».

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