Perché alcuni hanno i cosiddetti piedi a papera come Charlot ? In fase di crescita, sono le ossa a svilupparsi prima, per portarsi poi dietro le fasce muscolari. Se alcuni muscoli, detti rotatori perché hanno tra le loro funzioni fisiologiche quella di far ruotare l’anca, restano arretrati, fanno resistenza. Esercitano allora un’eccessiva trazione dell’anca, che si riflette in una altrettanto eccessiva trazione del piede verso l’esterno.
Ed ecco il piede a papera, più o meno accentuato (fino a 50 gradi di rotazione). I muscoli interessati sono, con il complesso articolare dell’anca, il grande gluteo, i pelvi trocanterici (corti e forti interni all’anca) e il bicipite femorale, che è il posteriore della coscia.
Dritti in dieci sedute
«Dopo la diagnosi dell’ortopedico, escluse rare malformazioni dell’osso, il fisioterapista provvederà all’allungamento, mediante esercizi per decontratturare e allungare, dei muscoli ritenuti responsabili e anche delle capsule articolari (che a volte si ritraggono e devono essere stirate per favorirne la giusta posizione)», spiega Giancarlo Fratocchi, professore a contratto di riabilitazione ortopedica all’Università La Sapienza di Roma. In dieci sedute, a qualsiasi età, si possono già ottenere dei buoni risultati.
In una seconda fase, quella rieducativa, il fisioterapista può utilizzare semplici mezzi come lo specchio o anche il bio feedback elettromiografico: si applicano degli elettrodi per far contrarre i muscoli e far diminuire la loro rotazione.
C’è un rischio: corretto, il difetto può riemergere, perché il paziente ricade nel vecchio schema corporeo. Allora si fa un lavoro rieducativo, che è definito training propriocettivo. Si tratta di percorsi obbligati che il paziente segue, passo dopo passo, finché non fa propria la nuova posizione dei piedi.
Claudio Gattuso – OK La salute prima di tutto
Ultimo aggiornamento: 10 novembre 2010