«Il rischio di certe esternazioni è quello di disorientare i giovani più fragili». E’ quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l’Infanzia, a proposito delle recenti esternazioni della rockstar Vasco Rossi concernenti il proprio stato di salute.
«Scatenare un dibattito sulla depressione – aggiunge Marziale – può essere proficuo, vista e considerata la mole di persone affette dalla patologia, se la comunicazione non assume i contorni caotici di un dire tutto e il contrario di tutto. Quando Vasco Rossi afferma che la sua non è depressione, bensì male di vivere, non tiene in considerazione il fatto che la definizione e’ utilizzata nel gergo della pratica e del giornalismo scientifico proprio nei casi di depressione».
«L’ascendente che il cantautore ha sulle giovani generazioni è una risorsa preziosa che lo stesso – a parere del sociologo – potrebbe generosamente impiegare per aiutarle a tirarsi fuori dai problemi che le assillano. Penso a quanti si ritrovano oggi senza prospettive di lavoro e impossibilitati a crearsi una famiglia. Altro che male di vivere. E’ di queste milioni di unita’ che i tanti critici accorsi al capezzale delle dichiarazioni di Vasco Rossi dovrebbero occuparsi».
Per il presidente dell’Osservatorio la Scuola e la famiglia, «basilari riferimenti educativi per le masse in età evolutiva, attraversano una forte crisi di identità e autorevolezza, per cui i pronunciamenti dei miti assumono contorni surrogati la cui efficacia è indiscutibile, soprattutto se veicolati tramite un social network come Facebook, capace di influenzare come null’altra cosa al mondo i soggetti in età evolutiva».
«Vasco Rossi – conclude Marziale – con le sue splendide canzoni, ha accompagnato diverse generazioni ed è stato e continua ad essere accompagnato dalla stima e dall’affetto dei suoi ammiratori, ivi compreso me, sarebbe bello se anche i nostri figli potessero godere di un Vasco che e’ gioia di vivere».
Fonte Asca
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