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Depressione
La depressione è una delle malattie croniche più diffuse in Italia. Per combattere quello che viene definito il male del millennio è necessario il lavoro in team di specialisti, medici di base, pazienti e familiari. Un gruppo di persone con, ciascuno, importanti regole da seguire se si vuole davvero che le cure abbiano successo. Ecco le 10 regole spiegate dal presidente della Società Italiana di Psichiatria, Claudio Mencacci.
Accorciare i tempi di diagnosi
Il tempo medio per arrivare alla diagnosi è oggi ancora molto elevato. In genere occorrono due anni tra l’insorgenza dei primi sintomi fino alla malattia conclamata e dunque l’inizio delle terapie. Due anni è anche il tempo medio per decidersi a consultare un medico, con le conseguenti implicazioni sulle manifestazioni, l’efficacia delle cure e il recupero dalla malattia. Il ruolo femminile è cruciale: le donne oltre a essere colpite dalla malattia in maniera doppia rispetto agli uomini, nel loro ruolo di caregiver possono identificare i primi segnali e orientare precocemente alle cure.
Migliorare la formazione medica
Non solo quella degli specialisti, ma anche della classe medica che potrebbe essere coinvolta nel riconoscimento e nella diagnosi della patologia, come ad esempio medici di medicina generale, pediatri, ginecologi, geriatri, diabetologi, cardiologi, pneumologi ed ogni altra specialità medica che potrebbe ‘interagire’ efficacemente con pazienti affetti da disturbi e malattie mentali.
Informare e informarsi
Occorre avviare campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte alla popolazione generale. La migliore conoscenza porta a ‘identificarsi’ con il problema, a prenderne coscienza e a richiedere l’aiuto di un medico e/o di uno specialista. La condivisione del problema, tipicamente femminile, consente di ampliare il messaggio.
Non bisogna avere vergogna
Occorre identificare contesti e situazioni in cui potrebbe esistere una difficoltà a parlare del proprio problema. Studi recenti hanno evidenziato ad esempio che donne residenti in piccoli centri, non solo hanno meno episodi depressivi, ma anche che impiegano meno tempo a decidere di rivolgersi al medico e/o allo specialista.
Curarsi bene
Significa non solo avere accesso alle cure, ma soprattutto seguire le terapie secondo le modalità indicate prima dal medico di medicina generale e, laddove necessario, dal medico specialista – in particolare dallo psichiatra – in funzione dei diversi bisogni o della gravità della patologia.
Non interrompere mai le cure
Il ‘fai-da-te’ non è mai ammesso in un percorso terapeutico, specie nelle malattie o nei disturbi mentali in cui la ricaduta, nuovi episodi, la riacutizzazione delle manifestazioni o la riesposizione a fattori di rischio, sono spesso frequenti.
Seguire uno stile di vita sano
Evita cibi che abbiano naturalmente al loro interno componenti eccitanti, azzera il consumo di alcool e droghe che hanno importanti effetti sul sistema nervoso centrale e sulle funzioni mentali, pratica regolarmente attività fisica, almeno 40-60 minuti di sano movimento per 3-4 volte a settimana.
Prestare attenzione ai campanelli d’allarme
Non soltanto alla perdita di interesse e/o di piacere per le cose normali – quali ad esempio la vita professionale, sociale o di relazione – ma anche agli aspetti cognitivi. Vale a dire a un calo della concentrazione, attenzione e memoria di lavoro e ad altri segnali spesso trascurati come il procrastinare una decisione o l’incapacità di attuare strategie di ‘problem solving’, sia in contesti banali che più complessi.
Non trascurare il sonno
Un sonno breve e disturbato può rappresentare un importante fattore di rischio per la comparsa e il perdurare di problemi depressivi. L’adattamento al cambio di fuso orario, spesso indotto dalla velocità di spostamento nell’arco di tempi molto brevi (come l’andata e il ritorno da un viaggio intercontinentale, ad esempio) o l’esposizione a contesti che richiedono una rapida flessibilità mentale, possono influire sul sonno il quale a sua volta interagisce con il corretto sviluppo e la maturazione cerebrale non solo degli adolescenti, ma anche dei giovani adulti. Diversi studi scientifici hanno dimostrato una stretta relazione fra depressione, scarsità di sonno e attivazione di fenomeni infiammatori che sono alla base della comparsa di differenti patologie tra cui diabete, ipertensione e la stessa depressione.
Confidati con le persone care
È fondamentale nel percorso di recupero da uno stato depressivo avere accanto un ambiente famigliare accogliente, comprensivo, poco giudicante che non stimoli sentimenti di vergogna, ma che sostenga in tutte le fasi della malattia. Una attenzione che va riservata maggiormente alla donna più esposta non solo allo sviluppo di patologie croniche (anche in funzione di una maggiore durata della vita), ma anche a un maggiori decadimento cognitivo quale importante effetto collaterale dei disturbi depressivi.
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