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Valerio Massimo Manfredi: il mio gomito ogni tanto piange

L'archeologo e scrittore racconta della sua odissea per colpa dell'epicondilite. Che cura con una terapia a base di ultrasuoni

«Per finire quel vialetto nel mio giardino i muratori avevano bisogno della betoniera», racconta l’archeologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi, che ogni martedì alle 21.10, su La7, conduce Impero. «Ma io non potevo attendere: ho preso il badile e per tre ore di fila ho impastato calcestruzzo. Risultato? Un dolore fortissimo al braccio destro: era epicondilite»
Ecco la confessione di Manfredie, a seguire, un approfondimento medico sul gomito del tennista.

«Il gomito del braccio destro mi dà non pochi problemi. Un’infiammazione causata da miei comportamenti scorretti. Sono abituato all’attività fisica anche spinta fin da ragazzo: tenevo l’aratro per intere stagioni, caricavo e scaricavo camion di frutta, ma quella volta ho esagerato.
È stato nel 1992. Aspettavo i muratori, dovevano ripavimentare lo spazio davanti al garage di casa. Finalmente, dopo giorni di attesa, arrivano. Ma è mancata la corrente e, non potendo usare la betoniera, i muratori volevano andarsene e chissà quando sarebbero tornati. “Nemmeno per sogno”, dico io, “ormai siete qui e il lavoro si fa oggi. Faccio io la betoniera”. E così ho impastato, con la pala, qualche metro cubo di calcestruzzo.
Il giorno dopo provo un dolore forte al gomito destro. Allora vado dal medico.
“Giochi a tennis?”, è la prima cosa che mi chiede.
“No, mai preso in mano una racchetta”.
“Comunque”, continua lui, “hai il gomito del tennista“.

Faccio un ciclo di ultrasuoni
Il dottore mi spiega che non c’è bisogno di emulare Adriano Panatta per soffrire di questa patologia piuttosto diffusa. L’infiammazione ai tendini del gomito (scientificamente, epicondilite) può essere causata da altre attività oltre al tennis. In particolare, lavori manuali eseguiti con attrezzi non ergonomici. Evidentemente il manico del mio badile non era ben bilanciato e il tendine lavorava sotto stress.
Un ciclo di ultrasuoni e un mese di riposo assoluto hanno risolto il problema, che però è riemerso qualche nel 2007, dopo anni, per una seduta in palestra. La causa è stata analoga: uso scorretto di qualche attrezzo… Ma è una seccatura! Terapia e riposo assoluto.

Gruppo San Donato

Mi dispiace, perché sono abituato a fare attività fisica tutti i giorni e se non ho tempo faccio un’oretta di palestra in casa con le macchine e con i pesi. Sono attività che non aiutano il mio gomito, lo so, ma alle quali mi dispiace rinunciare perché mi scaricano la tensione nervosa. E inoltre fanno bene al mio umore.
Ho anche sentito dire che l’epicondilite può essere innescata dal modo con cui si batte sulla tastiera del computer o addirittura da come si manovra il mouse. Mi sembra un’idea bizzarra, ma non si sa mai…
Quando scrivo un romanzo passo intere giornate al computer, ma non mi dà noia. A volte mi chiedono se durante le campagne archeologiche scavare non mi procuri questo tipo di problemi. Ci mancherebbe altro! Il piccone lo usano gli operai. Noi lavoriamo con una cazzuola che pesa poco più di cento grammi o addirittura con il bisturi.
Ora il mio gomito è tranquillo e non mi fa male. Ma ricordo ancora quando c’era da infilare le tubazioni dell’illuminazione del vialetto di casa nei pozzetti gettati con il cemento. E siccome non trovavo nessuno che venisse e gli elettricisti sarebbero venuti a posare l’indomani, ho preso mazza e scalpello e ho fatto da me.
Ci ho dato dentro per tre ore, ma sentivo già quel dolorino fastidioso che preludeva all’impegnativa per gli ultrasuoni…».
Valerio Massimo Manfredi (testo raccolto da Veronica Eredi nell’agosto 2007 per OK La salute prima di tutto)

EPICONDILITE: TUTORI
E CORTICOSTEROIDI
«L’epicondilite è un’infiammazione dei tendini dei muscoli dell’avambraccio che hanno origine nell’area laterale del gomito, chiamata epicondilo», spiega Vincenzo Zottola, direttore dell’unità operativa di ortopedia e traumatologia all’ospedale Sant’Anna di Como. «È detta comunemente gomito del tennista, perché colpisce spesso chi gioca senza aver fatto un adeguato riscaldamento e con racchette dall’impugnatura troppo piccola o troppo grande oppure con corde troppo rigide».
Cause: la principale è la flessione continua del polso, che mette in tensione i tendini estensori e i muscoli collegati. Oltre a chi pratica sport che implicano lanci ripetuti (tennis, golf, baseball), sono a rischio le persone che lavorano molto con le mani (casalinghe, pianisti, politici, macellai…) e con il mouse del computer.
Sintomi. Solitamente l’epicondilite si manifesta tra i 40 e i 50 anni con un dolore diffuso e anche molto intenso che interessa la parte esterna del gomito e quella posteriore dell’ avambraccio.
Terapia. «La prima cosa è far riposare il braccio per qualche giorno», spiega Zottola. «È consigliata anche l’applicazione di tutori. Se il dolore non passa si procede con un ciclo di infiltrazioni di farmaci corticosteroidi. Anche la fisioterapia può essere d’aiuto. Nel 5% dei casi si ricorre alla chirurgia».

Ultimo aggiornamento: 10 novembre 2009

Epicondilite: puoi chiedere un consulto agli ortopedici di OK

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