Ecco la confessione della regista Roberta Torre a OK.
Contratture alla schiena e problemi di postura? Non sapevo nemmeno cosa fossero fino a poco più di un anno fa. La storia comincia al quartiere Librino, periferia di Catania. È autunno inoltrato, tra ottobre e novembre del 2009. Qui si svolgono le riprese del mio film, I baci mai dati. Io sono presissima, sto sul set da mattina a sera, che faccia caldo o freddo, che piova o ci sia il sole. Già, mi viene da ridere quando qualcuno definisce il lavoro da regista un impegno cerebrale. Si tratta di una ginnastica, e anche piuttosto dura.
Oltre al mio allenamento quotidiano dietro la macchina da presa, aggiungo sempre una passeggiata, quanto più lunga possibile. Un’ora? Una bazzecola. Camminare per me è gioia, aria, vita. Quando sono libera da impegni cammino ore di fila. È uno dei motivi per i quali adoro vivere a Roma, una città che ti invita a gironzolare: esci e anche se non sai dove andrai ti riempirai gli occhi di meraviglie.
Ma torniamo alla mia schiena. Sono gli ultimi giorni di lavorazione e io comincio ad avvertire qualcosa di strano. Lo capisco perché dopo solo un’ora di camminata sono ko, cosa per me inusitata. Prima è un dolore sordo, diffuso, poi si localizza, in fondo, nella zona lombare. È come se avessi un peso che mi impedisce di stare dritta e muovermi liberamente. Nei giorni successivi faccio finta di nulla. Ho un rapporto spartano con le malattie: fino a quando non arrivano all’ultimo stadio non intervengo. Anche perché il mio corpo di solito ha una buona capacità di ripresa: appena è colpito e abbattuto, si rialza. Io dico che è una questione di carattere: anch’io sono fatta così.
Ho le lastre già prenotate ma provo l’osteopatia
Sta di fatto che questo fastidio non mi lascia serena. Più passa il tempo più le fitte aumentano e perdurano anche oltre la mia passeggiata di routine. Sul set mi dà noia stare in piedi, mentre da seduta mi pare che il dolore si plachi. Però non prendo analgesici o antinfiammatori.
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Sono fiduciosa: “Passerà”, mi dico. Non è così. Dopo un paio di settimane è come se mi facesse male la colonna vertebrale. Le ossa, intendo, in particolare le vertebre inferiori. Il gel antidolorifico è come acqua fresca, le passeggiate stanno diventando una tortura. Mi decido a intervenire. Prenoto lastre e visita dall’ortopedico.
Poi mi viene in mente che alcuni amici mi avevano parlato di un osteopata che aveva risolto i loro problemi alla schiena. Voglio provare. Il giorno dopo sono da lui. La seduta dura poco e la sentenza è secca: secondo lui ho una contrattura alla schiena causata da un problema di postura, probabilmente dovuto al fatto che sono rimasta in piedi per giorni sul set. Mi sblocca e mi indica alcuni esercizi da fare a casa, poi mi consiglia di rivederci, per rimettermi del tutto in sesto. Il blocco è sparito subito e non è più tornato Ma io mi sento già meglio.Qualche ora dopo cammino di nuovo spedita. Il dolore è sparito. Vi dico la verità, dall’osteopata non ci sono tornata. Ma nemmeno il mal di schiena si è fatto rivedere.Sto pensando di riprendere il pilates: qualche anno fa frequentavo dei corsi e mi tenevano alla larga dai dolori lombari. In più, dicono che sia l’ideale per imparare a tenere la postura corretta. Intanto ho ripreso a passeggiare come piace a me: ore e ore, senza meta, lasciando vagare la testa in cerca di idee per un nuovo film.
Roberta Torre(confessione raccolta da Francesca Gambarini per OK Salute e benessere di maggio 2011)