Claudia Pandolfi è stata vittima di un incidente a Roma: rimasta con un braccio incastrato nel finestrino dell’auto di un paparazzo con cui aveva avuto un diverbio, è stata trascinata per un centinaio di metri, riportando un trauma toracico. Sottoposta giovedì a un intervento chirurgico all’Umberto I, le sue condizioni sono stazionarie e non destano preoccupazioni.
Dopo le ferite fisiche, però, in questi casi si rischiano ferite alla psiche. «Rimanere vittime di un incidente espone al rischio di incorrere in una serie di sintomi che gli psichiatri chiamano disturbo post traumatico da stress (o Ptsd)», spiega Carlo Altamura, direttore dell’unità operativa di psichiatria dell’ospedale Maggiore Policlinico di Milano. «Riconoscere questo disturbo d’ansia e intervenire in tempo può significare prevenire uno stato depressivo cronico».
Che cosa fare
Due i tipi di trattamento possibili: la psicoterapia, con un ciclo di almeno sei mesi di colloqui, e farmaci come i cosiddetti Ssri (citalopram e fluoxetina, per esempio), che aiutano il cervello a utilizzare con efficacia la serotonina, neurotrasmettitore correlato all’umore e all’ansia, fondamentale nella regolazione dello stato di benessere.
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Ultimo aggiornamento: 23 aprile 2010