«Un giorno decisi di spostare un grande televisore in camera di mio figlio, ma dopo pochi passi una fitta alla schiena mi paralizzò», racconta la giornalista Federica Sciarelli. «Il medico mi prescrisse il cortisone: mi gonfiai e presi di tre chili in poco tempo. Mi sono rimessa in sesto con le manipolazioni di un osteopata».
Ecco la confessione della conduttrice di Chi l’ha visto?, in onda su Raitre il lunedì sera.
«Quando sento dire che la tivù fa male, rispondo: “È vero”. Mi spiego. Alcuni anni fa in casa avevo un televisore enorme. Un giorno penso bene di portarlo in camera di Giovanni Maria, mio figlio, per guardare con lui i cartoni animati. “Anni e anni di sport avranno pure fatto effetto”, penso.
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Cortisone contro il dolore: mi ero gonfiata tutta
Così, stile Schwarzenegger, lo prendo e mi avventuro su una piccola scala per sistemarlo su una mensola. Mio figlio, intanto, mi guarda dal basso, un filo perplesso. “Amore, dai che dopo ci guardiamo insieme Tom e Jerry”, gli dico sicura di me. Ho appena toccato il terzo gradino, quand’ecco che si scatena un dolore lancinante alla schiena, fino alle gambe. Appoggio il televisore, scendo le scale e mi sdraio sperando di stare meglio. Niente, i giorni successivi non riesco quasi ad alzarmi dal letto.
Vado dal medico, che mi prescrive il cortisone perché il dolore è terribile. E pensare che di solito non prendo farmaci e ho una soglia di sopportazione molto alta. Nel giro di poco tempo il cortisone fa effetto, però mi gonfio e aumento di tre chili. Arrivano a chiedermi se sto aspettando il secondo bambino. Così non posso andare avanti.
Mi rivolgo allora a un bravissimo chirurgo. “Ma, signora, quanti anni ha lavorato al porto?”, mi chiede dopo la visita. Altro che porto, peggio! Alla mia povera schiena ne ho fatte passare di tutti i colori: fin da piccola ho sempre praticato tanto sport. A 11 anni ho iniziato con atletica, mezzofondo. A 18 mi sono data all’hockey su prato. Dopo qualche anno, mi sono buttata prima sulla danza moderna poi su quella jazz, con un insegnante tostissimo che non ci risparmiava nessuna fatica.
Il chirurgo mi impone di stare tranquilla per due o tre mesi: non posso praticare sport pesanti e guidare la moto o l’auto. E neanche prendere in braccio il mio bambino. Sì, questa è stata una vera tortura. Io arrivo appena al metro e 60 e fin da quando era un neonato è sempre sembrato più grande lui di me…
In studio l’aria condizionata mi spezza in due
Il medico mi manda poi da un osteopata che, con le sue dolci manipolazioni, mi rimette in sesto. Per alcuni mesi lo incontro una volta alla settimana, poi ogni 15 giorni, poi una volta al mese. Per depurare l’organismo ed eliminare gli effetti negativi del cortisone, ogni mattina mi fa bere una tisana al tarassaco. Il sapore ve lo raccomando, ma alla fine mi sgonfio. Tant’è che tutti mi chiedono: “Ma, Federica, che dieta hai seguito? La voglio pure io!”.
Ho fatto tesoro anche di alcuni consigli di postura: se vado a cavallo o in bici, per esempio, contraggo sempre un po’ gli addominali, per non incurvare la schiena. Ora sto bene, vedo l’osteopata solo ogni sei mesi, per il tagliando, come lo chiamo.
Ecco, c’è un’altra cosa da cui devo guardarmi: l’aria condizionata. Mi spezza in due. Come qualche anno fa, quando leggevo ancora il telegiornale e in studio la sparavano al massimo. Conseguenze per la sottoscritta: mal di schiena da urlo e raffreddore potente.
Un giorno dovevo dare la notizia di una signora che aveva partorito otto gemelli, ma tra il dolore e la testa nel pallone non capivo più niente. Così, invece di bebè, ho detto babà. “Al rum”, commentò qualcuno in studio. E su Striscia la notizia e Blob ci fu il tormentone…».
Federica Sciarelli (testo raccolto da Diletta Grella nel dicembre 2006 per OK La salute prima di tutto)