Vi sentite affaticati? Forse vi conviene bere un po’ d’acqua, almeno 200 millilitri (l’equivalente di una bottiglietta) fino a un litro.
I DANNI DELLA DISIDRATAZIONE. «Una disidratazione anche lieve, per esempio una perdita d’acqua pari all’1% del peso corporeo, ha un effetto immediato sull’organismo», spiega Umberto Solimene, docente di terapia medica e medicina termale all’Università degli Studi di Milano. «E tra i sintomi figurano appunto stanchezza, ridotta capacità di concentrazione e di attenzione, irritabilità, vertigini, mal di testa».
• Una disidratazione dell’1% influenza in modo negativo anche il collegamento fra gli occhi e le zone del cervello che governano le mani, rendendo più difficile l’esecuzione dei lavori di precisione.
• «Se la disidratazione sale al 2% del peso», continua Solimene, «si ha una diminuzione della memoria a breve e a lungo termine, della coordinazione motoria, dei tempi di reazione a uno stimolo».
• Una perdita d’acqua pari all’1-2% del peso può anche ridurre la capacità sportiva, fino al 20%.
• A maggiori livelli di disidratazione, l’impatto sul funzionamento mentale diventa ancora più grave e può portare a scarsa coordinazione dei movimenti, con rischi soprattutto nella guida di veicoli.
• «In situazioni limite, si può arrivare ad alterazioni gravi del comportamento, fino al delirio», avverte Solimene.
QUANTO BERE. Quanto bisogna bere per stare bene? Risponde Solimene: «Secondo la maggior parte dei ricercatori, per chi fa vita sedentaria e abita in una zona con clima temperato come l’Italia, sono consigliati da 1,2 a 3 litri al giorno se uomo, e 2,2 litri se donna tenendo presente che un quinto di quest’acqua, nel caso di un’alimentazione equilibrata, si assume attraverso il cibo (in particolare frutta e verdura)».
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Ultimo aggiornamento: 13 gennaio 2010