Salute

Disidratazione: come si manifesta? Quali sono i rischi?

Quali sono i sintomi e le cause? Cosa si rischia a bere poca acqua? Quali sono le possibili conseguenze? Ecco tutte le risposte

L’acqua è la sostanza più presente del nostro corpo ed è essenziale alla nostra stessa sopravvivenza. È noto infatti che se il nostro corpo può resistere anche qualche settimana senza mangiare, senza acqua si muore in pochi giorni. La quantità di acqua presente nel nostro organismo oscilla tra il 50 e l’80% del nostro peso corporeo. Questa forbice importante dipende dall’età, dal sesso e da quanta attività fisica si svolge. Ma quanta acqua dobbiamo bere ogni giorno? È importante anche scegliere l’acqua giusta a seconda delle proprie esigenze. Attenzione, perché la disidratazione può essere particolarmente pericolosa.

Disidratazione: quali sono le cause?

La disidratazione avviene quando c’è mancanza di acqua nel nostro corpo. Le cause possono essere le più svariate. Dal fatto che si beva pochi liquidi o che si abbia una dieta con poca frutta e verdura, a un’eccessiva sudorazione, passando per una forte diarrea a ripetuti attacchi di vomito. Anche l’assunzione di alcuni farmaci, come i diuretici o i lassativi possono portare a disidratazione, come anche le ustioni, un’assunzione eccessiva di sale, il diabete, la polipnea, ossia un respiro molto più frequente del solito. In condizioni normali e a una temperatura intorno ai 20 gradi centigradi perdiamo un millilitro di acqua ogni minuto. Con il caldo o l’attività fisica si può arrivare a perdere tra i 15 e i 25 millilitri al minuto. Quando facciamo pipì possiamo perdere tra un litro e un litro e mezzo di acqua, mentre con le feci 150 millilitri.

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Quanti tipi di disidratazione esistono?

La disidratazione diventa pericolosa quando la perdita supera il 5-6% del peso corporeo.

A seconda della causa che la provoca, ci sono diversi tipi di disidratazione:

  1. disidratazione ipertonica: si tratta di quella causata da una forte sudorazione. Aumentano i livelli plasmatici di sodio;
  2. disidratazione isotonica: le principali cause sono forte diarrea e vomito persistente. Si perdono acqua ed elettroliti;
  3. disidratazione ipotonica: capita in genere se si segue una dieta priva di sodio, compreso quelle contenuto nell’acqua. Avviene anche quando si assumono diuretici senza necessità.

Quali sono i sintomi della disidratazione?

Naturalmente il primo segnale che non siamo bevendo è la sete. Questo stimolo non arriva sempre, soprattutto nei bambini e negli anziani. Spesso tra l’altro la sete non è proporzionata alla reale entità del problema. Ci sono altri sintomi, che vanno dalla scarsa energia, al mal di testa, che non devono mai essere sottovalutati.

Cosa succede quando siamo disidratati?

Dipende molto da quanto siamo disidratati. I medici calcolano il grado di disidratazione a seconda della percentuale di peso corporeo che abbiamo perso a causa del fatto che non stiamo assumendo la quantità necessaria di liquidi.

L’acqua è impiegata nella stragrande maggioranza di tutti i processi metabolici del nostro corpo. I due rischi principali della disidratazione sono:

  • il colpo di calore, che accade quando siamo così disidratati che il nostro corpo blocca il meccanismo della sudorazione, per risparmiare la maggior quantità possibile di acqua. La conseguenza è che il nostro organismo si surriscalda in modo significativo;
  • con la disidratazione circola anche meno sangue nelle vene e nelle arterie. Di conseguenza il lavoro del cuore diventa più faticoso. Se non si interviene bevendo dei liquidi si può arrivare anche al collasso.
  • Così se abbiamo perso il 2% del nostro peso corporeo per disidratazione avremo delle prestazioni inferiori al normale;
  • se scendiamo al 4% i nostri muscoli diventano meno efficienti;
  • al 5% cominciano i disturbi seri, che all’inizio colpiscono stomaco e intestino;
  • al 7% ne risente anche il nostro cervello che può arrivare addirittura a uno stato non solo di confusione, ma anche di allucinazioni;
  • quando arriviamo al 10% si va incontro a collasso circolatorio e infarto cardiaco.

Quali sono le persone a maggior rischio di disidratazione?

Le due categorie a cui stare più attenti sono principalmente bambini e anziani.

  1. I bambini hanno una maggior quantità a livello percentuale di acqua, non hanno ancora formato in modo soddisfacente lo stimolo della sete e sono spesso soggetti a febbri o dissenterie. Ecco perché i genitori, o chi si occupa di loro, devono stare particolarmente attenti affinché il bambino beva costantemente durante la giornata.
  2. Gli anziani perdono man mano lo stimolo della sete. In più spesso si ha paura di avere problemi di incontinenza e per evitarli si tende a bere meno.

Ci sono anche altre categorie di persone che sono a maggior rischio di disidratazione. Naturalmente gli sportivi che possono arrivare a perdere molti litri di acqua attraverso il sudore. Anche chi svolge lavori particolarmente impegnativi dal punto di vista fisico deve stare attento a quanta acqua bere.

Qual è il modo migliore per reidratarsi?

Se la situazione è normale, il consiglio ovvio è quello di bere più acqua o tisane, ma anche quello di abbondare con frutta e verdura in modo da assumere più acqua possibile. A volte bere acqua può non bastare. Nei casi più severi esistono delle preparazioni reidratanti da acquistare in farmacia dietro consiglio del pediatra.

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