Quando il colesterolo dà qualche problemuccio, può essere utile farsi un giro tra gli scaffali del supermercato e dare un’ occhiata ai prodotti a base di soia. No, niente diffidenza. Un numero in crescita di ricerche scientifiche comprova i benefici di questo legume di origine orientale anche sulle arterie degli occidentali.
Uno studio, pubblicato dall’American journal of clinical nutrition, nato dal confronto fra 11 lavori, tira le somme. «Secondo l’indagine», spiega Cesare Sirtori, docente di farmacologia clinica all’Università degli Studi di Milano e presidente della Società italiana di nutraceutica (Sinut), «un consumo costante di soia può aiutare a ridurre del 10-15% le Ldl, il cosiddetto colesterolo cattivo. Un calo che in pazienti con ipercolesterolemia grave arriva anche a superare il 20%».
Proteica come la carne
Come mai? «Tra le proteine del legume ce n’è una che contiene peptidi in grado di impedire alle Ldl di depositarsi sulle pareti delle arterie», risponde Sirtori.
La soia, tra l’altro, è un alimento completo. «Le sue proteine, circa 36 grammi ogni cento di prodotto, hanno un valore nutrizionale simile a quello della carne, senza apportare colesterolo», dice Laura Garnerone (puoi chiederle un consulto), biologo nutrizionista presso l’unità operativa di diabetologia e malattie metaboliche dell’Irccs Policlinico San Donato (Milano). «Come tutti i legumi, questo vegetale è ricco anche di vitamine del gruppo B, di ferro e di potassio. E rispetto a lenticchie and co. ha il vantaggio di essere più digeribile».
Uno svantaggio ce l’ha, come spiega Sirtori: «È più calorica degli altri legumi: 412 calorie per 100 grammi di soia secca contro le 316 dei ceci o le 303 dei fagioli». Traduzione: mangiare ogni tanto una bistecca di soia al posto della fiorentina è salutare, ingozzarsi di dolci con farina di soia credendoli light è un’assurdità.
Simone Fanti – OK La salute prima di tutto
Ultimo aggiornamento: 13 dicembre 2010