Salute

Sangue dal naso: le cause e i rimedi per l’epistassi

In genere non significa nulla di preoccupante, ma se è frequente potrebbero essere necessari degli esami. E quando capita, mai reclinare la testa all'indietro

Sangue dal naso. Di solito succede quando ci si soffia il naso oppure si starnutisce, in special modo quando arrivano i primi caldi e con essi anche le allergie. I più colpiti sono i bambini, ma anche gli adulti non ne sono immuni. Soprattutto le persone con familiarità. Parliamo dell’epistassi, ovvero dell’emorragia delle fosse nasali.

Il naso è ricco di capillari ed esercita una funzione di riscaldamento e umidificazione dell’aria che si respira attraverso il passaggio del sangue. Cede calore e umidità all’aria, di conseguenza quando si verificano degli squilibri tra la circolazione e la mucosa nasale, possono innescarsi dei sanguinamenti.

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In genere sono due i punti del naso da dove esce il sangue:

  • la parte anteriore;
  • le zone più profonde, posteriori del naso, tipiche di chi soffre di patologie a carattere generale come l’ipertensione o che fa uso di anticoagulanti.

Cause del sangue dal naso

«Nella stragrande maggioranza dei casi non c’è nulla di cui preoccuparsi. Dal momento che le cause più comuni sono dei piccoli dilatamenti delle vene nasali, le cosiddette varici, oppure la fragilità dei capillari», spiega Alberto Maccari, otorinolaringoiatra all’ospedale San Paolo di Milano.

Altre cause possono essere l’utilizzo di anticoagulanti e antiaggreganti, che fluidificano il sangue e possono favorire il sanguinamento. Anche il raffreddore, l’influenza e la rinite possono causare l’epistassi (infatti quando si è colpiti da questi disturbi si consiglia di soffiarsi il naso in maniera delicata), così come l’ipertensione. Quando siamo di fronte a sanguinamenti copiosi, infatti, è probabile che la causa sia proprio la pressione alta. Anzi, il sangue dal naso può essere un utile campanello d’allarme per ipertensioni non ancora diagnosticate. Inoltre, anche i consumatori di cocaina possono soffrire frequentemente di epistassi.

Il naso può sanguinare anche a causa di sbalzi di temperatura, che possono causare la rottura dei piccoli capillari. Quindi l’umidità può aiutare a prevenire l’epistassi. In inverno o quando ci sono i riscaldamenti accesi è consigliabile usare un umidificatore o un gel a base di acqua termale o acqua marina per umettare le delicate mucose del naso.

Per le epistassi la cui origine non si riesce a spiegare, è utile effettuare un esame di tipo endoscopico per esplorare la fossa nasale. Questo perché, in alcuni casi, i sanguinamenti ripetuti possono essere legati a una forma tumorale.

Cosa fare quando capita

Il primo consiglio è quello di non mettere le dita nel naso. Altrimenti così si rischia di ferire l’interno del naso. Per fermare il gocciolio di solito è sufficiente tenere la testa in avanti e premere leggermente sulle ali nasali. Volendo si può anche applicare per qualche minuto la borsa del ghiaccio sulla fronte oppure sulla nuca in modo da causare la vasocostrizione.

«Non va assolutamente reclinato il capo all’indietro. Così facendo si rischia di inghiottire il sangue e, di conseguenza, vomitare» avverte l’esperto. «Vanno evitati anche i batuffoli di cotone nel naso che non fanno altro che creare coaguli che possono essere poi difficili e dolorosi da rimuovere». I lavaggi nasali con la soluzione salina possono essere utili.

Generalmente il sanguinamento si ferma nel giro di cinque minuti. Tuttavia, se il flusso continua abbondante meglio andare al pronto soccorso.

Epistassi occasionale

Le epistassi si dividono in due tipologie: occasionali e ricorrenti. Le prime possono essere legate a condizioni climatiche particolari, ad esempio il classico vento caldo o phon, agli sbalzi di temperatura (quando si passa dal freddo al caldo) oppure ai cambiamenti stagionali.«Parliamo di epistassi occasionali e del tutto innocue quando si verificano al massimo due-tre volte all’anno» dice Maccari. Ci sono persone “predisposte”, che soffrono di epistassi soprattutto nei cambi di stagione. In genere sono giovani, con una familiarità all’interno del gruppo parentale.

Se le epistassi sono di natura occasionale non c’è assolutamente bisogno di farmaci. «La soluzione migliore sono i lavaggi con la soluzione salina che si utilizza per i neonati, integratori alimentari a base di mirtillo e pomate con vitamina A ed E», suggerisce l’esperto.

Epistassi frequente

epistassi frequente

Nel caso di epistassi che si presentino regolarmente, anche solo una volta al mese, è il caso invece di approfondirne la sua origine con una visita dall’otorino. «Potrebbe essere opportuno un piccolo intervento per cauterizzare le varici. Gli esami, nello specifico la larinofibroscopia, potrebbero anche rivelare la presenza di un angioma del quale sarebbe necessaria l’asportazione», specifica Maccari.

L’otorino esaminerà l’interno del naso e, quando necessario, prescriverà delle analisi, per capire se ci sono malattie sistemiche (non legate, cioè, soltanto al naso). Attraverso una sonda sottile (fibroscopio), controllerà anche che non siano presenti patologie locali, come un polipo sanguinante.

Se l’epistassi frequente è provocata solo dalla fragilità dei capillari, potrà consigliare per qualche mese la somministrazione di vitamina C e di pomate emollienti vasoprotettrici. Suggerirà anche di evitare, nei limiti del possibile, gli antinfiammatori che favoriscono la fluidità del sangue, come l’aspirina. Se gli episodi continuano, si può cauterizzare uno o più capillari.

La cauterizzazione

L’intervento di cauterizzazione si esegue tramite una pinza bipolare, che permette la diffusione di corrente a bassa intensità. L’operazione consiste in una sorta di tatuaggio circolare nella zona della mucosa nasale dove si è rilevata la fragilità vasale locale, per poi andare a bruciare il capillare ribelle.

Si esegue in ambulatorio, in anestesia locale, con il paziente sdraiato, e dura circa 20 minuti. Se anche dopo la cauterizzazione l’epistassi continua, si procederà con un intervento chirurgico più impegnativo, che prevede la legatura dei vasi fragili.

Perché ai bambini sanguina spesso il naso?

Perché spesso e volentieri soffrono di infezioni delle vie respiratorie, ma in questi casi non si deve intervenire più di tanto. È invece consigliabile, come coadiuvante, l’utilizzo degli estratti di mirtillo, che hanno una funzione capillaro-protettrice che aiuta e rendere più tonico l’epitelio dei vasi nasali. In età adulta il disturbo tende comunque a scomparire spontaneamente.

Quando il naso sanguina, anche nei bambini s’interviene come negli adulti, facendo una gentile pressione esterna per due o tre minuti sulla parte anteriore del naso e tenendo il capo reclinato in avanti.

La dieta contro il sangue dal naso

La fragilità dei capillari, che è una della cause dell’epistassi, si può provare a prevenire facendo attenzione alla dieta. «Molto utili possono essere i cibi ricchi di bioflavonoidi», spiega Benvenuto Cestaro, professore ordinario di chimica biologica e direttore della scuola di specializzazione in scienza dell’alimentazione all’Università degli Studi di Milano. «Queste sostanze hanno una funzione protettiva sulla microcircolazione. Si trovano nella buccia dell’uva e nel vino rosso, ma soprattutto nei frutti di bosco. Anche la vitamina C svolge la stessa funzione: via libera, dunque, alle spremute d’agrumi».

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