Le cause che possono scatenare un attacco doloroso di emicrania, o mal di testa, sono molteplici. E non sono uguali per tutti gli individui perché ogni paziente presenta una personale suscettibilità. Sarà suo compito cercare di mettere in relazione un determinato fattore con lo scatenarsi dell’attacco di mal di testa in modo da adottare il comportamento più adatto per evitarlo. Vediamo di seguire le cause più comuni e le cure disponibili.
In questo articolo
Stress emozionale e fisico
Tipiche sono le situazioni emotive o conflittuali:
– scadenza di un lavoro urgente, un diverbio con il proprio datore di lavoro, cambiamento di sede di lavoro, incomprensioni con i colleghi;
– fasi di cambiamento di vita (il matrimonio, la nascita di un figlio, un lutto, un divorzio);
– una malattia;
– conflitti familiari.
Lo stress può manifestarsi anche dopo uno sforzo fisico prolungato e intenso, soprattutto se si è fuori allenamento o si è molto stanchi. Al contrario, l’esercizio fisico costante e regolare migliora la respirazione e il bilancio del glucosio esercitando un’azione protettiva.
All’opposto gli attacchi di emicrania possono essere scatenati anche dal relax dei giorni festivi o dal rilassamento dopo stress (la cosiddetta emicrania da weekend) oppure persino da emozioni positive (una buona notizia, un successo a scuola o sul lavoro).
Il principale problema degli emicranici è l’incapacità di adattarsi tranquillamente ai cambiamenti, soprattutto se improvvisi. Ne consegue che ogni mutamento, buono o cattivo che sia, può scatenare un attacco. Va da sé che quando i cambiamenti si verificano a livello biochimico, per variazioni ormonali come nell’emicrania mestruale o per variazioni elettrochimiche come nell’emicrania con e senz’aura, l’arrivo degli attacchi è quasi scontato. Lo stesso vale per i cambiamenti climatici.
Fattori ambientali
Ecco quali sono gli agenti esterni che possono provocare emicrania:
– i venti caldi e secchi (la sindrome dello scirocco è capace di indurre, oltre che mal di testa, insonnia e spossatezza);
– le variazione atmosferiche quando si verificano in modo brusco e repentino (lo scoppio di un temporale, sbalzi di temperatura e di umidità);
– l’improvviso passaggio a un’alta quota durante escursioni in montagna, un viaggio in aereo;
– l’esposizione al freddo o al caldo;
– l’inquinamento atmosferico (l’anidride solforosa e l’ossido di carbonio per l’aumentato traffico e il fumo di sigaretta o la permanenza in ambienti fumosi);
– i rumori assordanti, gli odori pungenti, la luce troppo forte fissata a lungo oppure lo sforzo visivo per uso prolungato del computer.
Sonno
L’associazione tra sonno e mal di testa non è da tutti conosciuta. Uno squilibrio nel ciclo sonno-veglia (dovuto a mancanza di riposo per depressione, ansia, vampate di calore in menopausa, posticipazione dell’ora di coricarsi per un evento sociale, lavoro, studio, discoteca eccetera) può costituire un problema in un paziente con emicrania. Gli attacchi di emicrania dolorosi dopo il risveglio possono essere provocati anche dal dormire più del solito o anche dal restare a letto a sonnecchiare, come può accadere durante i weekend o all’inizio di una vacanza. Seguire alcune indicazioni come coricarsi e alzarsi sempre alla stessa ora e non dormire più del necessario può essere vantaggioso.
Dolore muscolare-scheletrico
Il dolore alla colonna cervicale per un trauma, ma anche solo per posture errate in chi trascorre molte ore davanti a un computer o in auto, possono a volte scatenare cefalea.
Fluttuazioni ormonali
È noto che molte donne sono suscettibili alle fluttuazioni ormonali. Molti attacchi infatti coincidono con il periodo mestruale, a volte con l’ovulazione. Anche l’uso di ormoni, come quelli contenuti nella pillola anticoncezionale o nei cerotti per la menopausa, può peggiorare l’emicrania rendendo più forti o più lunghi gli attacchi.
Alcuni farmaci
Alcune medicine assunte per curare disturbi cardiaci, rialzo della pressione o altre malattie possono peggiorare l’emicrania o scatenare alcuni attacchi di cefalea in che non ne soffre abitualmente. Tra questi, alcuni principi attivi sono: nitrati, nifedipina, teofillina e derivati, rifampicina, antistaminici, estrogeni.
Le cure
I farmaci più utilizzati per ridurre il dolore in caso di emicrania sono i farmaci appartenenti alla classe farmacologica dei FANS (farmaci anti-infiammatori non steroidei), i farmaci antalgici (o analgesici), come il paracetamolo e l’acido acetilsalicilico. Questi medicinali svolgono un’azione antidolorifica e possono contribuire a ridurre i sintomi dell’emicrania.
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