«L’antiginnastica può fornire un aiuto determinante per combattere il mal di schiena (cervicale e lombalgia da contratture muscolari) e per patologie come lordosi, cifosi e scoliosi», dice Thérèse Bertherat, la kinesiterapeuta parigina che ha inventato questa terapia nel 1976. «Mentre la ginnastica tende a potenziare i muscoli che sono già allenati e ben definiti, il mio metodo cerca di risvegliare ogni singola fibra muscolare, anche la più trascurata: ci fa toccare con mano i nostri limiti in situazioni di sforzo, ci insegna a conoscere il nostro corpo, tutti i muscoli dimenticati, e poi a riequilibrarli. Così i dolori possono passare, si respira meglio, si rasserena l’espressione del volto».
L’antiginnastica si pratica in gruppi di cinque-sei, con un esperto che è solo una guida e non fa manipolazioni. Un ciclo è composto da dieci sedute, a cadenza settimanale (circa 90 minuti per volta). Si inizia senza un numero prefissato di cicli. È un’autocura: decide il paziente.
«Nella prima fase, si localizza ciò che blocca, dalla testa ai piedi», continua Bertherat. «L’esperto fa assumere una posizione che richiede tutta l’ampiezza della muscolatura, una posizione che nessuno adotta mai. Per riuscire a mantenerla, il corpo si contorce, una spalla si solleva, una gamba si mette di sbieco, le dita dei piedi si piegano. Si creano uno o più blocchi muscolari, che impediscono al corpo di obbedire agli ordini del cervello. Si scoprono così i propri limiti. Nella seconda fase, si entra in contatto con i propri nodi muscolari. Fibra per fibra, si dipana la matassa della muscolatura. E il corpo impara a smontare le trappole in cui s’era cacciato».
• Dove trovare gli esperti. Su www.antiginnastica.com l’elenco degli esperti di antiginnastica con certificato di licenza.
• Avvertenze. L’antiginnastica non ha controindicazioni, se non malattie che impediscano i movimenti.
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