Il più forte motore per la longevità? La base è la voglia di esistere, una forma di curiosità. Nella mia lunga carriera di medico e ricercatore ho visto decine di migliaia di persone, non solo nel contesto drammatico e difficile della malattia: ho viaggiato, incontrato culture e nazionalità differenti, ho avuto il privilegio di assumere cariche che mi hanno costretto a mettermi in discussione e trovare terreni comunicativi adatti con popoli la cui cultura era distante dalla mia.
CHIEDETEVI PERCHÉ
Ho affrontato sempre la vita con la voglia di vedere cosa sarebbe successo dopo. Una domanda che non ha mai abbandonato il mio cervello, per esempio, è «perché?». Perché accadono le cose, perché siamo fatti in un modo e non in un altro, perché percepiamo i colori e la luce, perché le cellule a un certo punto impazziscono e alcune si riescono a fermare e altre no, perché l’uomo ha il bisogno di cercare Dio? Perché, perché, perché. Ma anche dove, e come, e quando. Domande, e curiosità. Ciò che i longevi hanno è la voglia di guardare oltre.
GLI INTERESSI CURANO LA DEPRESSIONE
Avere almeno un interesse è una cura efficace per la depressione, per la perdita di stimoli. Accade nella malattia o dopo un trauma, accade nella vecchiaia. Niente è peggio di scoprire che non si prova più interesse.
L’AMORE CI RENDE ATTACCATI ALLA VITA
Esistono piani di interesse diversi: l’amore, per esempio, è il migliore motivo per essere attaccati alla vita. L’amore per le persone, per una causa, per gli animali, per un hobby, per un’attività che, da sola, riempie la fantasia. Quando si ama qualcuno o qualcosa non si ha voglia di lasciare l’oggetto dell’amore e si lotta contro l’invecchiamento e contro la malattia con ogni forza.