Nel giro di 30 anni, le diagnosi di infezione sessuale in Italia sono aumentate del 40%. E l’età media è bassa: 33 anni, dicono i dati del Notiziario del Centro Operativo Aids dell’Istituto Superiore di Sanità. Secondo i numeri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le tre infezioni sessualmente trasmissibili più comuni sono la gonorrea, la clamidia e la sifilide: ogni anno colpiscono quasi 215 milioni di persone. Altre possibili malattie contabili durante un rapporto sessuale non protetto sono HIV, epatite B, trichomonas, condilomi acuminati, herpes. Si parla tanto di sesso, ma forse non sempre ci si ferma a riflettere sufficientemente sul senso del benessere sessuale e su quellodi sesso sicuro, cioè la capacità di avere rapporti senza il rischio di contrarre malattie.
In questo articolo
Benessere sessuale: cos’è?
Secondo la definizione dell’Oms, il benessere sessuale «è uno stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale in relazione alla sessualità. Non è solo assenza di malattia, disfunzioni o infermità. La salute sessuale richiede un approccio positivo e rispettoso alla sessualità e alle relazioni sessuali, così come la possibilità di avere esperienze sessuali piacevoli e sicure, libere da coercizione, discriminazione e violenza. Per la salute sessuale, da raggiungere o mantenere, i diritti sessuali di tutte le persone devono essere rispettati, protetti e messi in atto».
Sesso sicuro: come si fa?
Con questo termine si indica l’insieme di pratiche volte a impedire il contatto tra sperma o secrezioni vaginali con la vagina, l’ano, il pene o la bocca del partner sessuale. Quindi:
- l’utilizzo del preservativo durante il sesso orale;
- l’impiego del preservativo maschile o femminile durante il sesso vaginale;
- l’utilizzo del preservativo durante il sesso anale:
- evitare il contatto diretto tra genitali;
- lavare le parti intime prima e dopo l’attività sessuale;
- evitare di condividere i sex toys, che vanno lavati con acqua calda e sapone e disinfettati dopo ogni utilizzo;
- controllare regolarmente le parti intime. E se si notano pruriti, arrossamenti, bruciore a urinare, dolore spontaneo o durante i rapporti sessuali, perdite vaginali anomale o maleodoranti, vescicole o lesioni cutanee rivolgersi a un medico (ginecologo, andrologo, urologo) che possa aiutare a capire di che si tratta;
- prendere adeguate precauzioni qualora si avessero tagli, piaghe o gengive sanguinanti.
Il preservativo
Il preservativo è un valido metodo anticoncezionale contro le gravidanze indesiderate. Ma soprattutto è oggi l’unico dispositivo in grado di proteggere da infezioni sessualmente trasmissibili come l’Hiv, l’Hpv, la clamidia, la gonorrea e moltissimi altre.
Come utilizzarlo correttamente? Controlla sempre la data di scadenza indicata su ogni singola confezione. Maneggialo con cura per non danneggiarlo. E infine conservalo correttamente tenendolo lontano da fonti di calore. Ad esempio, non tenerlo sul cruscotto dell’auto in estate o nella tasca posteriore dei jeans.
Le malattie sessualmente trasmissibili
Sono un gruppo di malattie che, come detto, si possono trasmettere attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale o per contatto con i liquidi organici infetti (sperma, secrezioni vaginali, sangue, saliva). Possono essere di due tipi:
- Quelle che interessano il punto di contatto. In genere, i genitali. Parliamo di gonorrea, clamidia, micoplasmi e ureaplasmi, herpes, piattole, mollusco contagioso, ulcera molle,Trichomonas e Papilloma Virus;
- Quelle con quadri clinici più complessi e che coinvolgono anche altri distretti. Ad esempio Hiv, epatiti, sifilide.
Tutte le persone sessualmente attive sono potenzialmente esposte a queste infezioni. Tuttavia, dati del ministero della Salute mostrano come la fascia di età più a rischio sarebbe quella dei giovani tra i 15 e i 24 anni. La causa? Probabilmente la scarsa informazione, quindi insufficiente conoscenza delle malattie e di come prevenirle.
Le conseguenze delle MST
Le infezioni sessualmente trasmissibili in genere non hanno un impatto immediato sul rapporto sessuale. Tuttavia possono averlo dopo, quando l’infezione richiede un periodo di astinenza per le cure necessarie o quando il sospetto si insinua nella relazione. Inoltre, se non diagnosticate e adeguatamente trattate, le malattie sessualmente trasmesse possono determinare importanti conseguenze a carico dell’apparato riproduttivo maschile e femminile.
Il sesso orale è “più sicuro”?
Come scrive Roberta Daccò, medico ginecologo del Centro Diagnostico Italiano, «in molti ritengono che questa pratica sia esente da complicazioni, in realtà gonorrea, herpes, sifilide, epatite B, HIV, clamidia sono tutte malattie che si trasmettono anche per questa via. Oltre al ben conosciuto preservativo che si dovrebbe usare nel sesso orale verso un uomo, esiste anche una barriera in lattice utile in caso di sesso orale verso una donna: ne esistono anche tipi aromatizzati per ridurre il gusto di gomma in bocca. Non è mai sicuro fare sesso in presenza di ferite, ulcere o perdite sia sui genitali che in bocca. Infine, non bisognerebbe mai lavarsi i denti prima del sesso orale, poiché lo spazzolamento può provocare microabrasioni in bocca che potrebbero infettarsi durante il rapporto».
Per approfondire il tema, visita la sezione del nostro sito dedicata alle malattie sessualmente trasmissibili.