Che cosa spinge una donna ad avere una relazione con un uomo molto più giovane? E cosa muove un uomo, ancora ragazzo a condividere esperienze affettive con una donna matura? La scorsa estate ha segnato il boom di intrecci amorosi tra donne mature e uomini di molti anni più giovani. Complice, probabilmente, la chirurgia estetica che consente a chi si sottopone a questi interventi di accorciare, almeno visivamente, il divario anagrafico, le storie di questo genere si moltiplicano. Ma cosa cerca una donna over 45 in un uomo anche 20 anni più giovane?
Nel passato, anche per retaggi culturali, la donna doveva costruire legami affettivi con uomini maturi, capaci di infondere sicurezza, garantire stabilità e solidità economica. La sessualità femminile non era considerata un aspetto degno di attenzione. Per ragioni legate all’aspetto anatomico, a questioni religiose e morali, il piacere sessuale della donna emerge con forza e viene preso in considerazione soltanto nel secolo scorso. Con la rivoluzione sessuale femminile degli anni ’70, si sono cominciate a indagare le dinamiche dell’orgasmo nella donna, ad approfondire lo studio del “punto G” e l’attenzione alle possibili difficoltà nella sfera del piacere è aumentata. Ora sempre più frequentemente le donne si spogliano dei tabù e finalmente prendono coscienza della propria sessualità che può essere vissuta e goduta al pari di quanto avviene per l’altro sesso. L’uomo giovane può offrire di più in questo senso? Forse!
Sicuramente l’uomo molto giovane, privo di disturbi della sfera sessuale e soprattutto di disturbi organici (che influenzano le prestazioni sessuali) quali ad esempio il diabete (guarda di cosa si tratta) e l’ipertensione tipici dell’età che avanza, può offrire performance più soddisfacenti. Inoltre, il giovane, nel confronto con la donna matura si sente meno giudicato e l’idea della femmina esperta stimola le sue fantasie, ma anche un senso di protezione e accoglienza legato alla figura materna.
La donna, di contro, più spregiudicata, riesce a liberarsi dalle inibizioni e si concentra su quello che il rapporto affettivo e corporeo può svelare. Naturalmente per affrontare una situazione del genere, la donna deve essere sostenuta da un alto grado di autostima che le consenta di ignorare i giudizi negativi che ancora circondano l’argomento. Attrarre un uomo molto più giovane gratifica e, in fondo, fa passare in secondo piano i segni del tempo.
Non è da trascurare neppure l’aspetto trasgressivo legato ad elementi esibizionistici. Le cosiddette “donne cougar” (donne puma), che attraggono per la loro classe ed esperienza, mostrano, con orgoglio, le loro giovani prede. Relazioni di questo tipo fanno sempre discutere, cosa che non avviene se lo “squilibrio anagrafico” è nel senso inverso, un uomo 60enne e una ragazza di trent’anni. Quale molla scatta nelle nostre menti dinanzi a rapporti apparentemente squilibrati anagraficamente? L’uomo può manifestare anche in questo ambito l’ansia da prestazione e la donna soffrire dei disturbi connessi al climaterio?La novità del rapporto di coppia e la curiosità stimolata da una leggerezza che mette in secondo piano la progettualità tipica delle coppie tradizionali, possono rendere interessante l’esperienza del rapporto toy-boy/donna cougar.
Loredana Marzario studentessa del corso di Laurea in Psicologia Applicata, Clinica e della Salute –indirizzo: Psicologia della devianza e sessuologia- Università degli Studi dell’Aquila. Coordinatore prof. Emmanuele A. Jannini.
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