I disturbi legati al ciclo mestruale possono essere attenuati sfruttando le proprietà di alcune piante particolari, in commercio sotto forma di integratori alimentari e disponibili in farmacia o in erboristeria. Vitalia Murgia, docente al Master di II livello in Fitoterapia dell’Università Sapienza di Roma e di quello in Clinical Pharmacy dell’Università di Milano e Cagliari (puoi chiederle un consulto qui), spiega quali piante possono esserci d’aiuto nei casi di sindrome premestruale, dismenorrea e amenorrea.
Quali sono le piante che possono attenuare i sintomi della sindrome premestruale?
Nella sindrome premestruale si scatenano sintomi di tipo psicologico, come l’irritabilità, la tensione e l’ansia, e disturbi fisici, quali la nausea, il gonfiore addominale e la ritenzione idrica. Per contrastare questi fastidiosi (e spesso debilitanti) problemi, possiamo avvalerci dell’agnocasto, già utilizzato anticamente per la cura delle indisposizioni femminili. È una pianta in grado di modulare e inibire la produzione di alcuni ormoni ipofisari, tra i quali la prolattina: i sintomi della sindrome premestruale, infatti, sono spesso causati da un aumento dei livelli di questo ormone (iperprolattinemia) e l’agnocasto va ad agire proprio sull’attività in eccesso.
Un’altra pianta efficace è l’iperico che, essendo ricco di flavonoidi che svolgono un’azione antidepressiva e sedativa, non interviene a livello ormonale ma sulla componente più psicologica: riduce lo stato d’ansia e l’irritabilità e riequilibra l’umore. Occorre tenere a mente che questa pianta può interagire con alcuni farmaci, per esempio gli anticoncezionali, perciò prima di assumerla è bene sentire il parere del medico o del farmacista.
Anche le foglie di Gingko biloba sono ricche di flavonoidi, che correggono i disturbi della circolazione periferica, diminuendo la ritenzione idrica. Tutte queste piante vanno assunte prima che arrivi la fase premestruale e non solo il primo giorno di comparsa dei sintomi.
La dismenorrea è l’insieme dei disturbi dolorosi associati al ciclo mestruale. Esistono piante in grado di contrastare questo problema?
Durante il ciclo mestruale, specie se soffriamo di dismenorrea, nel nostro organismo è in corso un lieve stato infiammatorio che spesso provoca dolore. È stato appurato che lo zenzero, grazie alle sue proprietà, funge da antiinfiammatorio naturale in grado di alleviare persino il dolore. Non solo: la radice di questa pianta agisce anche sulla nausea, riducendola o eliminandola completamente, e sull’emicrania. Per quanto riguarda la componente spastica, correlata alle contrazioni della muscolatura uterina, potremmo optare per la melissa o il finocchio, cioè piante che hanno un’azione tipicamente antispasmodica, rilassante e sedativa.
Recentemente è emerso che il 15% delle giovani tra i 16 e i 25 anni presenta irregolarità del ciclo o addirittura amenorrea a causa degli stili di vita scorretti. Esistono piante in grado di favorire o stimolare il ciclo mestruale se questo è irregolare o addirittura assente?
Nelle ragazze che hanno disordini del comportamento alimentare, che eccedono nell’attività fisica e che si sottopongono a diete drastiche, il ciclo mestruale tende a diventare sporadico e nei casi più seri a sparire completamente. Questo accade perché l’organismo sta rispondendo a un’esigenza di risparmio: ad esempio, se non ci alimentiamo a sufficienza, le mestruazioni vengono limitate o addirittura bloccate per evitare che si perda ulteriore ferro. In casi del genere bisogna prima ricostruire dei ritmi fisiologici, ridurre gli allenamenti troppo intensi e riprendere a mangiare adeguatamente. Solo dopo aver raggiunto degli stili di vita accettabili possiamo pensare di aiutarci anche con le piante emmenagoghe, che sono in grado di favorire e normalizzare il flusso. Tra queste troviamo la calendula, l’angelica, il finocchio.
Se prese contemporaneamente, queste piante possono interagire con i farmaci?
Le piante che abbiamo enunciato fino a qui – eccetto l’iperico – non interagiscono con i medicinali. In generale i problemi di interazione si pongono maggiormente con le persone anziane sottoposte a trattamento polifarmacologico che, però, non hanno più i problemi relativi al ciclo mestruale per via dell’età. In ogni caso, se si sta prendendo un farmaco, meglio dirlo al farmacista perché lui è in grado di chiarire questo tipo di dubbio.
Per quanto riguarda l’alimentazione, invece, ci sono dei cibi da evitare per non infiammare ulteriormente?
In genere vanno evitati tutti quei cibi che ci appesantiscono in modo particolare e che fanno ritenere più liquidi. Abitualmente, ma ancora di più nei giorni del ciclo e in quelli che lo precedono, bisognerebbe seguire un’alimentazione con poco sale, senza troppi grassi, senza fritti, con poca carne, e tanta frutta e verdura. Meglio evitare anche bibite zuccherate e gassate.
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