Focus di Armando Piccinni (puoi chiedergli un consulto), direttore del day hospital della clinica psichiatrica dell’Università di Pisa.
La paura delle gallerie stradali, per cui si ha il terrore di entrare e si è presi dall’angoscia, fa parte delle fobie situazionali. In queste condizioni la reazione di panico è indotta da luoghi da cui è difficile scappare, come tunnel, ascensori (leggi: vincere la paura dell’ascensore) o aerei (leggi: vincere la paura di volare). Il timore che si genera non è tanto provocato dalla situazione in sé, quanto dalle conseguenze che la persona immagina possano scaturire da quella situazione.
CAUSE. Nella maggior parte dei casi il disturbo è legato a un’esperienza spiacevole vissuta dalla persona che si è verificata nella situazione specifica e che ha determinato per la prima volta l’insorgere della paura, spesso con un attacco di panico.
SINTOMI. La reazione che si scatena sfugge al controllo, anche se il soggetto si rende conto che non esiste un pericolo reale. Le manifestazioni consistono in uno stato ansioso acuto, caratterizzato da tachicardia, sensazione di mancanza d’aria, vertigini, difficoltà a deglutire, vampate di calore, sudorazione: quando si scatena un attacco di panico può esserci anche una sensazione di stordimento.
COSA FARE. La persona in preda a una crisi d’ansia può tentare di rallentare la frequenza respiratoria, compiendo atti lenti e profondi o addirittura respirando in un sacchetto di carta per un breve tempo. A questo proposito esistono delle tecniche di respirazione e rilassamento importate dallo yoga che possono aiutare a gestire la situazione. Anche avere una persona vicina capace di rassicurare, nel momento in cui si è esposti allo stimolo che fa paura, può aiutare a superarlo. Spesso basta un gesto di protezione, come un abbraccio o una stretta di mano (leggi: le fobie si vincono in compagnia).
TERAPIA. Per controllare le crisi d’ansia si può ricorrere alla psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale, che utilizza l’esposizione ripetuta alla situazione ansiogena nella realtà o mediante l’immaginazione per far estinguere la carica ansiosa mediante i meccanismi dell’esposizione progressiva e dell’abitudine. È possibile anche utilizzare farmaci, prevalentemente antidepressivi ad attività serotoninergica.
Armando Piccinni, direttore del day hospital della clinica psichiatrica dell’Università di Pisa
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