Ci sarebbe l’ossitocina, il cosiddetto ormone dell’amore, dietro all’ossessione per il sesso. La notizia arriva da uno studio svedese, i cui risultati potrebbero aprire la strada a nuove terapie per aiutare quelli che vengono definiti “malati di sesso”.
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Cos’è l’ipersessualità? Esiste davvero la dipendenza sessuale?
L’ipersessualità, definita anche disturbo ipersessuale o desiderio sessuale iperattivo, è comunemente riconosciuta come dipendenza sessuale. Molto spesso i giornali ne parlano, relativamente agli imponenti desideri sessuali di persone famose. In realtà gli psicologi tendono a escludere che si possa parlare di una vera e propria dipendenza sessuale.
L’ipersessualità colpisce tra il 3 e il 6% della popolazione generale
L’ipersessualità è invece un disturbo del comportamento sessuale compulsivo codificato anche dall’Organizzazione mondiale della sanità. Può essere di diverso grado, a seconda della severità dei sintomi. Tendenzialmente chi ne soffre pensa al sesso in maniera ossessiva, cercando di mettere in pratica le proprie fantasie sessuali, spesso anche con comportamenti rischiosi. Si stima che i veri ipersessuati siano tra il 3 e il 6% della popolazione totale.
La nuova ricerca svedese sul disturbo ipersessuale
Per raggiungere i loro risultati il team di scienziati ha misurato i modelli di metilazione del Dna nel sangue di 60 persone in cura per il disturbo ipersessuale. Successivamente li hanno confrontati con i campioni di 33 volontari sani. La metilazione del Dna è una modificazione epigenetica del Dna.
Cos’è l’epigenetica e perché è così importante?
L’epigenetica è l’influenza che le nostre scelte di stile di vita e l’ambiente che ci circonda hanno sui nostri geni attraverso reazioni chimiche che attivano o disattivano parti del nostro genoma. In questo modo comportamenti e situazioni virtuosi creano un ambiente interno favorevole alla longevità e alla resistenza alle malattie. Al contrario stili di vita e ambiente scorretti possono alzare notevolmente il rischio di malattie croniche anche importanti. L’epigenetica ha insomma un’influenza anche importante sull’espressione e sulla funzione dei geni, in genere agendo per ridurne l’attività.
I ricercatori in forza al Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Uppsala, in Svezia, hanno identificato due aree del Dna alterate nelle persone che dimostravano di avere il disturbo ipersessuale. Il gruppo di scienziati guidati da Adrian Boström ha scoperto che questa alterazione interessa in particolare i geni coinvolti nella regolazione dell’ormone ossitocina. In sostanza con un silenziamento genico ridotto, l’ossitocina aumenta.
Cos’è l’ossitocina?
Già studi precedenti avevano dimostrato che questo ormone, prodotto nell’ipotalamo, agisce come l’alcol sul cervello, calano le inibizioni ma aumentano aggressività e invidia. L’ossitocina è un ormone che gioca un ruolo importante nelle interazioni sociali, aumentando l’attitudine a esternazioni positive come altruismo, generosità ed empatia. Leggi anche: ubriachi d’amore? Colpa dell’ossitocina.
Molti gli studi sull’ossitocina
Sono ormai numerose le ricerche che hanno dimostrato un’impennata di questo ormone nell’organismo in particolari momenti della vita, è alla base della costruzione del legame materno e del rapporto romantico con il compagno o la compagna.
Il parere dell’esperto
«Abbiamo iniziato a studiare i meccanismi regolatori epigenetici alla base del disturbo ipersessuale per poterne determinare eventuali segni distintivi» spiega Adrian Boström del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Uppsala, in Svezia, che ha condotto lo studio con ricercatori del gruppo di Andrologia e Medicina sessuale (Anova) presso il Karolinska Institutet di Stoccolma. «Per quanto ne sappiamo, il nostro studio è il primo a mettere in luce il coinvolgimento dei livelli di ossitocina nel cervello».
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