Superato il vecchio ‘finchè morte non ci separi’: è il periodo di grave malattia a far vacillare maggiormente il rapporto di coppia e a portare al capolinea del divorzio. Soprattutto se ad ammalarsi è la moglie, non il marito, stando alle conclusioni di un’indagine della University of Michigan Institute for Social Research.
«I comportamenti abituali associati al genere sessuale e le aspettative sociali fanno sì che per gli uomini sia più difficile assistere la compagna malata, spingendo le donne ad appoggiarsi a famigliari e amici anziché all’interno della coppia», spiega Amelia Karraker, co-autrice dello studio che è stato presentato nel corso del congresso della Population Association of America (PAA), appuntamento annuale per discutere dei problemi della società moderna. La ricercatrice e i colleghi hanno analizzato le informazioni relative a 2.717 matrimoni per 20 anni, registrando che un terzo delle coppie era ‘scoppiata’ dopo l’esordio di un cancro, malattie cardiache o respiratorie, ictus. Tutti i coniugi considerati nello studio erano di mezza età. Lo stress del divorzio può aggravare ulteriormente le condizioni fisiche e psicologiche di una persona, soprattutto dopo una grave malattia. «Potrebbe, quindi, essere utile offrire servizi di supporto ai mariti per ridurre e prevenire l’incidenza di divorzi in tarda età – conclude – ma è anche importante riconoscere se la spinta al divorzio sia legata allo stato di malattia e se una donna, una volta guarita, necessita di ulteriore aiuto.»
a cura della Redazione