Sono sei le categorie più comuni di doc, sigla che sta per disturbi ossessivi compulsivi. Eccole.
Pulizia esasperata
C’è il timore irrazionale di poter venire a contatto con qualche germe o sostanza tossica. Se si tocca una superficie potenzialmente sporca (le più temute sono le maniglie delle porte, le toilette pubbliche, i sostegni degli autobus, i cassonetti della spazzatura, le panchine dei giardini) scattano infiniti rituali di lavaggio e sterilizzazione, che spesso comprendono anche la pulizia degli abiti.
Controlli ripetuti
L’ossessione di avere sbagliato qualcosa innesca continue verifiche. Questo meccanismo scatta quando l’operazione da eseguire è delicata (compilazione di un assegno, stesura di una relazione importante), ma anche quando bisogna semplicemente chiudere il gas, la porta di casa, le finestre, il rubinetto dell’acqua, o spegnere il forno. A volte si chiede a un familiare di svolgere questi controlli. Poi, però, si verifica ancora di persona.
Numeri e cabala
Alcuni pazienti che soffrono di doc sono convinti che fare o non fare determinati gesti, pronunciare o meno alcune parole, vedere determinate cose (carri funebri, manifesti mortuari, certi numeri o certi colori) possa in qualche modo avere conseguenze negative sull’esito degli eventi. La correlazione è del tutto arbitraria e personale: «Se faccio tre docce al giorno, passerò l’esame», pensa qualcuno. Oppure: «Se suono cinque volte il campanello, non sarò investito da un’automobile».
In particolare sono i numeri e i colori, considerati fortunati o sfortunati, ad avere un forte peso: così alcune persone, per esempio, preferiscono fare lunghi tragitti a piedi pur di non prendere un autobus con un numero che, secondo loro, porta male. Altre, invece, non scriverebbero mai con una penna rossa, se hanno l’idea che il rosso si accompagni alla sfortuna. Altre ancora, pensano che ripetere un gesto o un’azione sempre per lo stesso numero di volte sia la via d’uscita dalle sciagure.
Simmetria
Molti pazienti non sopportano il disordine, che crea in loro un’ansia ingestibile. Altri vogliono disporre le cose in un assetto particolare e inutile. Per esempio, ripongono le scatole degli alimenti tutte con le etichette perfettamente rivolte sul davanti, o sistemano gli asciugamani in modo che i bordi siano allineati, o non tollerano che nell’armadio i vestiti non siano perfettamente divisi per colore: se ciò non accade, non riescono a rilassarsi. Un rituale di simmetria (che è molto diffuso tra i bambini, i quali però il più delle volte lo superano tranquillamente) consiste anche nel camminare, sul marciapiede o sulle superfici piastrellate, senza toccare con le scarpe la giunzione tra una mattonella e l’altra.
Pensieri fissi
Alcuni pazienti che hanno il problema del disturbo ossessivo compulsivo hanno l’idea fissa di dover contare tutto quello che hanno intorno: contano le persone, contano le stelle in cielo, contano le macchine che passano. Qualcuno non può evitare di sommare i numeri delle targhe e di spaventarsi se il totale è un numero secondo lui sfortunato. Qualcun altro non riesce a scacciare dalla testa, anche per molte ore, il ritornello della stessa canzone. Ci sono poi persone che hanno il pensiero indesiderato, ma ripetuto e continuo, di aggredire qualcuno, o di avere comportamenti sessuali inopportuni, pronunciare parole sconvenienti, offendere simboli sacri. E infine c’è chi non può fare a meno di pensare sempre a possibili sciagure: incidenti d’auto, malattie, episodi di efferata violenza.
Accumulo
Ci sono persone che tendono ad accumulare oggetti inservibili: vecchie riviste, bottiglie di plastica, pacchetti di sigarette, contenitori vari. Hanno paura di gettare via qualcosa che potrebbe servire un domani. Nei casi più gravi, arrivano a non avere quasi più lo spazio per vivere, riducendo la casa in condizioni igieniche penose.
Emma Chiaia – OK La salute prima di tutto
Ultimo aggiornamento: 14 ottobre 2009