Malattie sessualmente trasmissibili

Sai cos’è la malattia infiammatoria pelvica?

In 8 casi su 10 non ha sintomi, ma può avere conseguenze molto gravi, arrivando a rendere sterile una donna e a costringerla a convivere con forti dolori

La malattia infiammatoria pelvica

La malattia infiammatoria pelvica

Conosciuta anche come PID, dall’inglese Pelvic Inflammatory Disease, è un’infezione che colpisce l’apparato genitale femminile.

Se non curata in modo adeguato può danneggiare gli organi riproduttivi e compromettere la fertilità.  Questa malattia è anche la prima causa di gravidanza extrauterina.

Gruppo San Donato

Le cause

Le cause

È causata da alcuni batteri, la maggior parte dei quali a trasmissione sessuale quali Chlamydia trachomatis e Neisseria gonorrhoeae.

Il contagio avviene principalmente nel corso di rapporti sessuali non protetti. La trasmissione può accadere anche utilizzando la spirale contraccettiva ma anche in caso di parto, aborto spontaneo e interruzione di gravidanza.

Sintomi

Sintomi

Nell’80% dei casi purtroppo è asintomatica. Nei casi in cui non lo è questa malattia si manifesta con:

  • Dolore al basso ventre
  • Minzione difficoltosa e/o dolorosa
  • Febbre
  • Perdite vaginali maleodoranti
  • Sanguinamenti vaginali anomali
  • Dolore durante i rapporti sessuali

Prevenzione

Prevenzione

Il modo più efficace è l’uso del preservativo durante i rapporti sessuali.

Diagnosi

Diagnosi

Durante la visita ginecologica vengono prelevati campioni di secreto vaginale e cervicale da sottoporre ad analisi di laboratorio in modo da identificare eventuali microorganismi patogeni.

In caso di forte sospetto di malattia infiammatoria pelvica potrebbe decidere di prescrivere terapia antibiotica anche prima di ricevere gli esiti degli esami.

Cura

Cura

Come anticipato la terapia è antibiotica. Può coinvolgere anche il partner al fine di evitare ulteriori infezioni. Per lo stesso motivo, nel corso della terapia antibiotica è consigliabile astenersi dai rapporti sessuali.

In alcuni casi è necessario il ricovero ospedaliero e la somministrazione di terapia antibiotica per via endovenosa.

Raramente si rende necessario l’intervento chirurgico.

 

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