La ricerca di un vaccino contro l’HIV continua dopo oltre 40 anni di sforzi. Sebbene i progressi siano stati lenti e abbiano incontrato diversi ostacoli, i recenti dati preclinici su vaccinazioni che inducono la produzione di anticorpi neutralizzanti sono incoraggianti.
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Cos’è l’HIV e qual è la situazione attuale?
Negli anni ‘80 e ‘90 l’HIV si è diffuso rapidamente, causando milioni di morti e portando molti a parlare di pandemia. Celebrità come Rock Hudson e Freddie Mercury hanno contribuito a sensibilizzare il pubblico sulla malattia.
Oggi, nonostante l’HIV riceva meno attenzione mediatica, la trasmissione del virus continua. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono circa 42 milioni le persone infettate a livello globale, con il 65% dei casi concentrato in Africa. In Italia, si contano circa 2000 nuove diagnosi all’anno.
Vaccino contro l’HIV: l’intervista all’esperta
L’obiettivo principale della ricerca è lo sviluppo di un vaccino che possa prevenire l’infezione da HIV. Tuttavia, il virus si è rivelato difficile da combattere a causa della sua capacità di evitare le risposte anticorpali neutralizzanti.
Recentemente, l’attenzione si è concentrata sui vaccini a mRNA, che stimolano le cellule B a produrre anticorpi specifici contro il virus. Secondo Antonella Castagna, primario di Malattie Infettive dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, i risultati preclinici sono promettenti.
Vaccini terapeutici per l’HIV: una nuova speranza?
«Oltre ai vaccini preventivi, ci sono ricerche in corso sui vaccini terapeutici, il cui scopo è consentire ai pazienti di interrompere la terapia antiretrovirale senza che il virus riprenda a replicarsi. L’Ospedale San Raffaele sta conducendo uno studio clinico su un nuovo vaccino terapeutico, mirato a indurre una risposta anticorpale capace di neutralizzare l’HIV».
Terapia antiretrovirale: progresso costante
Nel frattempo, i farmaci antiretrovirali restano il pilastro del trattamento contro l’HIV. Questi farmaci impediscono la replicazione del virus, ma devono essere assunti quotidianamente. «Recentemente si sono sviluppate terapie a lunga durata d’azione (long-acting), che permettono ai pazienti di evitare la routine quotidiana delle pillole. Un esempio è il farmaco lenacapavir, che può essere somministrato una volta ogni sei mesi tramite iniezione sottocutanea, migliorando la qualità della vita di molti pazienti».
Prep: prevenzione contro l’HIV
«La profilassi pre-esposizione (Prep) si è dimostrata altamente efficace nella prevenzione del contagio in persone ad alto rischio. Dal maggio 2024, la Prep è rimborsata dal Sistema Sanitario Nazionale in Italia, un passo significativo nella riduzione dei nuovi casi di HIV».
Conclusioni: l’HIV oggi è una malattia cronica
Grazie ai progressi nella ricerca e nella terapia, l’HIV è oggi considerata una malattia cronica con una mortalità ridotta e una qualità di vita migliorata per i pazienti. Tuttavia, rimane la sfida di eliminare il genoma virale integrato nelle cellule. “Spero che il futuro porti a una cura definitiva“, conclude la professoressa Castagna.
Testo di Enrico Orzes