I casi di sifilide e di gonorrea sono aumentati persino durante il lockdown. La notizia è riportata a sorpresa dalla stampa britannica e non da quella italiana, almeno finora. I ricercatori hanno comparato i casi diagnosticati a Milano in un ospedale tra marzo e aprile del 2019, con lo stesso periodo del 2020, quando l’Italia era chiusa per il confinamento seguito alla pandemia di coronavirus. I risultati, che però fanno riferimento a un solo ospedale del capoluogo lombardo, spiegano che ci sia stato un aumento significativo di pazienti.
Secondo il team di ricerca questi risultati suggeriscono che i più giovani hanno sottovalutato la minaccia di Covid e hanno continuato ad avere rapporti sessuali nonostante le regole del distanziamento sociale. Lo studio è stato condotto dalla squadra di Marco Cusini, Professore a contratto alla Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia all’Università degli Studi di Milano. Cusini è responsabile anche dell’Unità delle Malattie Sessualmente Trasmissibili del Policlinico di Milano, che ogni giorno garantisce non solo test per verificare se si hanno infezioni, ma anche le cure. Tutto questo in modo anonimo e gratuito.
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Casi di sifilide e gonorrea: nel mondo diminuiscono le diagnosi, perché tutti i centri di ricerca stanno pensando a Covid-19
Questa notizia è in controtendenza con un’altra, che vuole che quest’anno le malattie sessualmente trasmissibili siano in calo nel 2020 in gran parte dei Paesi occidentali. In realtà però non sarebbero diminuiti i casi, ma solo le occasioni di diagnosi. Sifilide, gonorrea e clamidia continuano a circolare, ma gli ospedali sono concentrati nello sforzo per curare i malati di Covid. Una indagine internazionale ha confermato che 8 strutture specializzate nella promozione della salute sessuale su 10 hanno ridotto i servizi o non ne hanno fornito in senso totale.
Come se non bastasse mancando anche i kit per la diagnosi. I produttori di questo tipo di strumenti medici si sono concentrati nella produzione dei kit per Covid. Ora i medici temono che quando la situazione coronavirus tornerà sotto controllo, si avrà un vero e proprio boom dei casi di malattie sessualmente trasmissibili.
Come si diagnostica la gonorrea?
Ci sono diversi modi ormai per arrivare alla diagnosi di gonorrea. In genere si procede all’esame microscopico con colorazione di Gram, attraverso la coltura o mediante test di laboratorio molecolari basati sull’amplificazione degli acidi nucleici (Naat). In genere si usano tamponi uretrale nell’uomo e cervicale o vaginale nella donna. Altrimenti le analisi vengono fatte su sangue o liquido sinoviale. I Naat sono attualmente i test di diagnosi più sensibili e possono essere effettuati anche su campioni di urina e su tamponi orali e rettali. L’esame colturale con l’antibiogramma permette di valutare la sensibilità e la resistenza del batterio agli antibiotici.
Esistono anche dei test rapidi, che sono piuttosto affidabili e si possono fare anche a casa propria. Naturalmente in caso di positività bisogna contattare immediatamente un medico e avvertire tutti i partner con cui si hanno avuto rapporti sessuali di qualsiasi tipo, quindi anche orali, negli ultimi mesi.
Come si diagnostica la sifilide?
La diagnosi della sifilide è sierologica, termine che abbiamo imparato a conoscere proprio a causa di Covid-19. Con un test sierologico si rilevano gli anticorpi IgM che sono quelli generali e gli anticorpi IgG, che sono quelli specifici per la malattia.
Esistono test rapidi salivari anche per la sifilide.
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