Nel 2001 uno studio delle Università di Firenze e di Bologna su 3.300 militari di leva ha tracciato i parametri di normalità adottati dagli andrologi. La lunghezza media del pene (dalla giunzione con il pube alla punta dell’uretra) è di nove centimetri a riposo, la larghezza, sempre a riposo, di circa 3,5 centimetri (pari a una circonferenza di dieci centimetri).
I casi considerati patologici
• Micropene: patologia rarissima, si ha quando la lunghezza a riposo è inferiore ai sette centimetri. Può derivare da anomalie cromosomiche o dall’insufficiente produzione di androgeni durante la gravidanza. Si può correggere, in parte, con la microchirurgia ricostruttiva.
• Pene nascosto: di dimensioni normali, ma nascosto sotto un tessuto adiposo abbondante. Può essere acquisito (allora è utile perdere peso e a volte la liposuzione) o congenito, con un difetto nelle fibre che trattengono il pene nel pube (e che può essere necessario recidere).
• Pene palmato: la cute dello scroto si estende lungo la parte inferiore dell’asta. In casi estremi può ostacolare l’atto sessuale e occorre una correzione chirurgica.
• Pene curvo: anomalia congenita o acquisita. Se il grado di curvatura è eccessivo può creare problemi, impedendo la penetrazione. Utile la correzione con estensore meccanico e, in casi estremi, con chirurgia.
Donatella Barus – OK La salute prima di tutto
Ultimo aggiornamento: 22 settembre 2010