L’ansia da prestazione non riguarda soltanto i maschi. Nelle donne è legata alla tendenza sempre più accentuata a uno stile di vita centrato sul bisogno, naturale o indotto, di essere sempre al top: nel lavoro, in famiglia e anche sotto le lenzuola. Sembrerebbe infatti che le donne italiane perseguano la perfezione e allo stesso tempo sembra crescere la «paura di non essere all’altezza»: infatti una donna su cinque ammette di aver provato l’ansia da prestazione.
Il professore Salvatore Caruso, presidente della Federazione di Sessuologia Scientifica (FISS), ha sottolineato l’importanza di non sottovalutare «gli effetti dannosi di stili di vita sempre più maschili, che si riflettono anche sulla libido: in particolare l’abitudine al fumo, il consumo di alcolici e il superlavoro».
Nel sondaggio su le italiane e il sesso che è stato presentato, qualche mese fa, durante il congresso nazionale della FISS, è emerso che su 600 donne di età compresa tra i 18 e i 50 anni, il 26% risulta single. Interessante è che per la maggioranza lo stile relazionale era piuttosto «abitudinario e fedele», il 59% affermava di mantenere un numero di rapporti invariato nell’ultimo anno e il 61% delle donne intervistate affermava di aver avuto in questo periodo un solo partner. Inoltre altri due importanti aspetti sono emersi:
1) La paura di restare incinta frena il desiderio di un’italiana su 3, tanto che il 72% rinuncerebbe a un’avventura occasionale se non adeguatamente protetta, anche nei confronti delle malattie sessualmente trasmissibili.
2) L’ansia da prestazione si manifesta nella donna come un blocco della risposta sessuale, con un meccanismo più psicologico e introspettivo che fisico: riesce comunque a portare a termine il rapporto, pur vivendo un senso di disagio.
Secondo lo studio, i principali fattori che possono favorire l’intesa sono la confidenza (86%), l’ironia e la complicità (72%), la giusta atmosfera (65%).
Post di Claudia Corallino, studentessa del corso di laurea in psicologia clinica – indirizzo Sessuologia dell’Università degli Studi dell’Aquila (coordinatore: prof. Emmanuele A. Jannini).