Cosa significa essere maschio o femmina? In questo articolo, esploreremo la questione dal punto di vista scientifico. Il caso di Imane Khelif ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 ha sollevato un ampio dibattito, mettendo in discussione i criteri che definiscono il sesso negli sport.
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La vicenda di Imane Khelif e il dibattito sul testosterone
Durante le Olimpiadi, la pugile algerina Imane Khelif è diventata protagonista di un acceso dibattito dopo che i test medici hanno rilevato livelli elevati di testosterone. Alcuni media hanno subito interpretato questo dato come un’indicazione di “mascolinità”, ma la scienza offre una visione molto più complessa.
Testosterone e identità di genere: il testosterone è un ormone tipicamente associato agli uomini, ma non è l’unico fattore che definisce il sesso di una persona. Infatti, il sesso biologico non si basa solo sugli ormoni, ma coinvolge anche fattori genetici e la sensibilità ai recettori ormonali.
Il ruolo dei geni e degli ormoni
Per comprendere come si determina il sesso biologico, bisogna partire dai geni e dagli ormoni. Ad esempio, esistono persone con un patrimonio genetico XY, tipicamente associato agli uomini, ma che non sviluppano caratteristiche maschili a causa di una condizione chiamata sindrome da resistenza agli androgeni (conosciuta anche come sindrome di Morris).
In questi casi, i recettori del testosterone non funzionano correttamente, e il corpo si sviluppa con caratteristiche femminili, pur avendo un patrimonio genetico maschile.
La sindrome di Morris e la resistenza agli androgeni
La sindrome di Morris, una delle cosiddette differenze dello sviluppo del sesso (DSD), è un esempio lampante di come non si possa ridurre il sesso biologico ai livelli ormonali. Le persone con questa sindrome, pur essendo geneticamente maschili (XY), non rispondono al testosterone. Questo fa sì che il loro corpo si sviluppi con caratteristiche tipicamente femminili, come una pelle liscia e priva di peli, una statura longilinea e un seno ben sviluppato.
Esempi nel mondo dello spettacolo e della storia
La storia della sindrome di Morris è nota anche nel mondo dello spettacolo. Celebrità come Hanne Gaby Odiele, modella belga, hanno rivelato pubblicamente di essere nate con questa condizione. Altre attrici, come Kim Novak e Jamie Lee Curtis, sono state al centro di speculazioni simili, sebbene non confermate.
Sesso e sport: un campo di battaglia
Il dibattito sulle differenze sessuali si è intensificato negli sport, soprattutto nelle competizioni femminili. Atlete con condizioni come la policistosi ovarica (PCOS), che produce alti livelli di androgeni, potrebbero avere un vantaggio competitivo. Ma escludere queste atlete dalle gare solleva questioni etiche e scientifiche complesse.
Il testosterone è l’unico fattore che conta?
Un buon endocrinologo sa che i livelli ormonali non raccontano tutta la storia. Ad esempio, ci sono donne con livelli elevati di testosterone che non sviluppano caratteristiche maschili, e uomini con bassi livelli di testosterone che mantengono caratteristiche virili. Il sesso biologico è il risultato di una complessa interazione tra geni, ormoni e recettori, e ogni individuo risponde in modo diverso a questi fattori.
Cosa determina davvero il sesso biologico?
Se guardiamo alla scienza, il sesso non è determinato solo dai cromosomi (XX o XY), ma anche dagli ormoni e dalla capacità del corpo di rispondere a essi. Ad esempio, il gene Sry, presente sul cromosoma Y, è responsabile della differenziazione sessuale durante le prime settimane di vita fetale. Ma anche l’assenza di questo gene o di recettori funzionanti può portare a sviluppi sessuali diversi, come nella sindrome di Swyer.
La splendida complessità dell’individualità umana
In conclusione, determinare cosa significhi essere maschio o femmina non è così semplice come sembra. Ogni individuo è unico, e le differenze genetiche, ormonali e fisiche non possono essere ridotte a una rigida classificazione binaria. È importante che il dibattito sugli sport e sull’identità di genere tenga conto di questa complessità.
Testo di Emmanuele A. Jannini
Professore Ordinario di Endocrinologia e Sessuologia Medica (ENDOSEX)
Direttore della Scuola di Specializzazione in Endocrinologia
Dipartimento di Medicina dei Sistemi
Università di Roma Tor Vergata