La chirurgia intima tra i temi della Settimana del Benessere Sessuale. Da nove anni, la Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica (FISS) offre la possibilità di porre domande agli esperti su sessualità, educazione sessuale e affettività tramite una consulenza gratuita o le iniziative di incontro che quest’anno torneranno in presenza in tutta Italia.
Come ogni anno, la Federazione ha condotto un’indagine on line con lo scopo di conoscere gli orientamenti della popolazione su nuovi fenomeni e tematiche di attualità. Il questionario per l’edizione del 2022, ha indagato quali siano le posizioni che gli italiani hanno riguardo alle pratiche di chirurgia estetica dei genitali. La tendenza è in crescita da anni anche in Italia. «Questo tipo di chirurgia spesso viene richiesta dalle persone per sentirsi in armonia con il proprio corpo e vivere serenamente la propria sessualità». Il professor Salvo Caruso è presidente della FISS, ginecologo e associato dell’Università di Catania.
«Dalle indagini c’è una sorta di timore nel dichiarare di essere stati sottoposti a interventi di chirurgia intima. Se ci pensiamo già la definizione di chirurgia intima indica qualcosa da tenere per sé. Al di là dei sondaggi se ci confrontiamo tra gli esperti sappiamo che sono ormai molte le persone che ricorrono a operazioni di questo tipo. La chirurgia intima viene discussa solo con il partner o la partner o con gli amici più vicini».
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Chirurgia intima: quali sono gli interventi più comuni?
Si vuole tornare vergini o ringiovanire la vagina
«Il più diffuso tra le donne è il ringiovanimento della vagina. Nelle giovani si sceglie l’intervento per ridurre le piccole labbra. C’è anche la ricostruzione dell’imene tra le operazioni che stanno avendo un aumento di richieste. Trovo che sia un dato preoccupante. Ci sono donne che hanno perso la verginità fisica in un momento non adeguato o vissuto in modo non consapevole. Vorrebbero quindi rivivere il primo rapporto. L’altro invece è quello di voler formare una coppia stabile come si faceva nel passato. I motivi religiosi sono pochissimi. Rappresentano un numero molto basso le donne islamiche che ricorrono a questa operazione», spiega Caruso.
Come funziona?
«Si fanno trattamenti con acido ialuronico e con il laser. Si ripetono nel tempo, come avviene anche con i filler del viso. Un aspetto molto importante è anche lo sbiancamento genitale, sia anale sia vaginale, con trattamenti specifici anche fastidiosi. C’è questo desiderio di avere una pelle tutta uguale», prosegue il presidente. «La riduzione delle piccole labbra o perché sono asimmetriche o perché eccessivamente sviluppate è una realtà diffusa. Il disagio di queste donne è enorme. Spesso trovano difficoltà non solo nei rapporti sessuali, ma anche ad andare in spiaggia, in palestra negli spogliatoi o nelle Spa».
Attenzione alla dismorfofobie
«Quando ci sono delle dismorfofobie, quelle che hanno un corpo senza difetti, ma cercano comunque di cambiare il proprio fisico. Il problema è psicologico, quindi il medico estetico deve consigliare alla paziente di andare dallo psicologo o dalla psichiatra».
Chirurgia del pene: il lifting del pene
«Ci sono ragazzi che considerano di avere il pene piccolo e quindi sono pronti a fare di tutto per averne uno più vicino alle loro aspettative. Si inserisce dell’acido ialuronico per aumentarne il volume. I partner non possono accorgersene e dal punto di vista della funzionalità non ci sono problemi. Gli interventi chirurgici sono molto più complessi», va avanti Caruso.
«Gli effetti collaterali sono legati alle sostanze usate e alle capacità professionali di chi li mette in pratica. Ci sono anche delle cliniche fuori Italia che propongono questi trattamenti a costi bassi. Bisogna fare grande attenzione, perché se non ci si mette nelle mani giuste la situazione poi spesso non è recuperabile».
Chirurgia intima: come scegliere il professionista esperto?
«L’esperienza dei medici di chirurgia intima ha bisogno di tanta esperienza. Ci vogliono anni di pratica anche per poter dare una risposta adeguata a ciò che il paziente chiede. Ci vuole un intervento multidisciplinare. La parte psicologica ha il suo peso. Come FISS stiamo mettendo a punto un elenco di professionisti a cui rivolgersi con tranquillità».
Si può intervenire anche per la mancanza di lubrificazione nelle donne in menopausa?
«Ci sono trattamenti medici e ormonali locali che consentano il ripristino eccellente della funzionalità della vagina, senza alcun rischio. Purtroppo assistiamo a un’informazione errata che crea molta confusione. Spesso si utilizzano prodotti non adeguati che non danno esiti sperati».
Chirurgia intima e infibulazione
«Sì con ottimi risultati. Ne abbiamo fatti parecchie su donne extracomunitari con questo problema. Sono interventi abbastanza semplici ma che cambiano la qualità di vita».