La prudenza non è mai troppa, persino quando ci si rilassa con un bagno al mare o in piscina. Se sei uno dei tanti italiani che porta le lenti a contatto, anche quando si tuffa in acqua, è importante che tu conosca l’esistenza dell’Acanthamoeba, un parassita diffuso nelle acque (di mare, fiumi, laghi, piscine e pure in quella corrente della doccia) che potrebbe “attaccarsi” alle lenti e dare fastidi alla cornea. Il suggerimento arriva dagli esperti riuniti al XX Congresso dell’International Society of Cornea, Stem Cells and Ocular Science (Sicsso), ma i numeri non allarmano, più che altro invitano a prenderne consapevolezza.
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Lenti a contatto e infezione agli occhi
Il patogeno sarebbe responsabile di oltre 400 cheratiti all’anno, in media una al giorno o più se si ipotizza di condensare il dato nel periodo estivo. Tuttavia, considerando che gli italiani che portano le lenti a contatto sono 4 milioni, il numero non deve spaventare. Ma in che modo le lenti possono diventare veicolo di un’infezione agli occhi? «Purtroppo, specialmente quelle morbide e più porose, favoriscono l’adesione di microrganismi che poi non sempre vengono eliminati dai liquidi di conservazione, nei quali non ci sono agenti disinfettanti così potenti» spiega Vincenzo Sarnicola, presidente della Sicsso e membro del consiglio direttivo della Società italiana scienze oftalmologiche (Siso).
«La probabilità che sulle lenti restino germi pericolosi è ancora più alta, poi, se vengono conservate in una semplice soluzione salina. A questo si aggiunge la cattiva abitudine di fare il bagno in mare, in piscina o anche la doccia con le lenti a contatto. Nell’acqua possono essere presenti patogeni che poi, a contatto con l’occhio, provocano cheratiti infettive. Una delle più gravi è quella da Acanthamoeba, un protozoo pressoché ubiquitario che se arriva sulla cornea è molto pericoloso. Ogni estate assistiamo a un progressivo aumento di accessi ai pronto soccorso per cheratiti provocate da questo parassita, soprattutto al mare o in piscina».
I sintomi e la cura dell’infezione
Se il parassita infetta la cornea i sintomi sono inizialmente lievi. Ad esempio un leggero fastidio alla luce, la visione un po’ offuscata, la sensazione di un corpo estraneo negli occhi. E dato che l’evoluzione è lenta rispetto alle cheratiti batteriche, spesso la diagnosi arriva in ritardo e con lei la cura. In questo arco temporale il parassita ha la possibilità di infettare la cornea in profondità con coinvolgimento dei nervi corneali, provocando lesioni e forti dolori. In presenza dei sintomi sopra elencati è bene rivolgersi a un medico o al pronto soccorso, così da intervenire tempestivamente e non rischiare complicanze. Per trattarlo servono gli antiamebici, che però non sempre riescono a eradicare l’infezione e si riescono a reperire nelle farmacie italiane.
Come utilizzare correttamente le lenti a contatto in estate
«La migliore terapia è la prevenzione» raccomanda quindi Sarni
Ecco tutti i consigli degli esperti per non avere cattive sorprese in vacanza:
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- Togliere le lenti a contatto prima di fare il bagno al mare o in piscina.
- Lavare le mani prima di toccarle e poi asciugarle con attenzione.
- Preferire le lenti monouso che riducono il rischio di infezioni.
- Pulire i contenitori prima di riporle e sostituirli con regolarità; possono essere ricettacolo e veicolo di germi.
- Non utilizzare l’acqua corrente per sciacquare e conservare le lenti.