Usare il filo interdentale abbassa il rischio di ictus. L’igiene orale protegge anche il cuore. Questa affermazione è suffragata da diversi studi scientifici che hanno spiegato che quando la cura dei denti non è puntuale, i batteri che si accumulano nel cavo orale possono raggiungere i vasi sanguigni e il cuore. Ora un nuovo studio presentato alla Conferenza Internazionale sull’Ictus ha rivelato che usare il filo interdentale abbassa il rischio di sviluppare l’icuts, una delle malattie più terribili.
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La ricerca che ha dimostrato come il filo interdentale abbassa il rischio di ictus
I ricercatori della University of South Carolina School of Medicine hanno analizzato i dati di oltre 6.000 persone, indagando il rapporto tra l’uso di questo dispositivo e la salute cardiovascolare. Il loro obiettivo era determinare quale comportamento di igiene orale – l’uso del filo interdentale, la spazzolatura o le visite regolari dal dentista – avesse il maggiore impatto nella prevenzione dell’ictus.
Gli esperti hanno scoperto che 4.092 tra loro non avevano mai subito un ictus e 4.050 non avevano un battito cardiaco irregolare, che secondo la letteratura scientifica può portare a ictus, arresto cardiaco e altre malattie cardiovascolari. I partecipanti sono stati monitori per più di 25 anni. In questo lasso di tempo 434 persone hanno avuto un ictus e 1.291 un battito irregolare. Chi usava regolarmente il filo interdentale aveva il 22% in meno di probabilità di avere un ictus.
I ricercatori hanno confermato che lavarsi bene i denti abbassa il rischio di trombi nei vasi sanguigni del 44% e di avere aritmie del 12.
In quanti soffrono di malattie ai denti?
Un recente rapporto globale sulla salute ha rivelato che le malattie orali colpiscono ogni anno 3,5 miliardi di persone nel 2022, rendendole le condizioni di salute più diffuse. L’Italia non fa eccezione: moltissimi i nostri connazionali hanno malattie infiammatorie delle gengive. Si stima che siano circa 30 milioni di italiani adulti che ne soffrono e solo il 3% viene sottoposto a trattamenti volti a curare tale disturbo.