Un colpo di spugna per cancellare le macchie bianche sulla pelle e tutto il disagio che comportano nelle relazioni con gli altri. È questo il sogno delle persone colpite da vitiligine, una malattia che colpisce l’epidermide e in particolare le cellule che la pigmentano, i melanociti. Pomate a base di steroidi e terapie con la luce oggi sono le uniche strategie disponibili, ma la loro azione, per quanto efficace, non è risolutiva.
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Contro la vitiligine una possibile cura con un farmaco anti-artrite
Ora una nuova speranza arriva dai JAK-inibitori, una famiglia di farmaci già approvati per il trattamento dell’artrite. Un medicinale di questa classe, il tofacitinib, è infatti riuscito a cancellare i segni della malattia in una paziente di 53 anni. Il caso è descritto su Jama Dermatology da Brett King e Brittany Craiglow, dell’Università di Yale. Nel 2014 i due ricercatori hanno utilizzato con successo il farmaco anti-artrite contro la perdita di capelli causata dall’alopecia areata. Alla luce di quei risultati hanno ipotizzato che potesse essere efficace anche contro la vitiligine. Hanno dunque provato a somministrare la terapia alla donna, il cui corpo era ricoperto da notevoli macchie bianche.
Il risultato dello studio
Dopo due mesi di trattamento con tofacitinib, si è osservata una parziale ripigmentazione della pelle di viso, braccia e mani. Dopo cinque mesi di cura, le chiazze su viso e mani sono quasi scomparse, mentre sul resto del corpo sono rimasti visibili solo alcuni punti bianchi. Il tutto senza effetti collaterali. «Benché il successo riguardi al momento una sola paziente – precisano i ricercatori – il risultato era stato previsto sulla base delle conoscenze dei meccanismi della patologia e dell’azione del farmaco». Il loro obiettivo ora è quello di avviare ulteriori studi per confermare la sicurezza e l’efficacia del tofacitinib e di molecole simili nella lotta alla vitiligine. «Questo è una prima assoluta, che potrebbe rivoluzionare il trattamento di un disturbo fastidioso», concludono i ricercatori.
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