Il virus Marburg ha già fatto parlare diversi esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, preoccupati dalla possibile diffusione di questa infezione virale molto grave e molto infettiva. In genere sono i pipistrelli della frutta a trasmetterla all’uomo attraverso il loro morso.
Tra le persone il contagio avviene attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei – quindi sangue, saliva, secrezioni vaginali e sperma. La trasmissione è possibile anche con il contatto diretto con materiali infetti.
Il rischio di trasmissione è più elevato durante le ultime fasi della malattia, in presenza di vomito, diarrea o emorragie. Il rischio di trasmissione durante il periodo di incubazione è trascurabile.
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La situazione nell’Africa Occidentale e in quella orientale
In diversi Paesi della parte occidentale dell’Africa il virus si sta diffondendo, preoccupando tutti gli esperti. I primi casi sono avvenuti in Ghana, ma ormai ci sono casi anche nella Guinea equitoriale e in altri Paesi. Ora anche la Tanzania che sta nell’altra costa del continente, quella che affaccia sull’Oceano Indiano ha confermato i primi casi.
Quali sono i sintomi del virus Marburg?
Le prime manifestazioni assomigliano a quelle di una forte influenza:
- febbre alta,
- mal di testa intenso,
- malessere generale.
Dopo una settimana dall’esordio dei primi sintomi, molti pazienti sviluppano gravi problemi emorragici, sulla falsariga del virus Ebola.
Quanto è letale il virus di Marburg?
I tassi di mortalità sono molto preoccupanti. La forbice ha una grande oscillazione, dal 24% all’88 per cento. Dipende principalmente da due fattori:
- il ceppo virale,
- la tempestività delle cure. Il trattamento precoce può infatti migliorare significativamente le possibilità di sopravvivenza. Nei casi letali il decesso avviene tra gli 8 e i 16 giorni dall’esordio ed è attribuibile alla disidratazione, emorragie interne e insufficienza multiorgano.
Come si previene? C’è una cura?
In presenza di un focolaio, il primo obiettivo è quello di interrompere il contagio tra le persone. Come abbiamo visto con Covid-19 è necessario identificare subito i casi e metterli in isolamento.
Al momento non ci sono farmaci antivirali specifici, né tantomeno vaccini per la prevenzione del virus di Marburg. Il trattamento consiste in una terapia di supporto con mantenimento dell’idratazione e degli elettroliti, trasfusioni ematiche e ossigenoterapia.
FONTE: Istituto Superiore di Sanità.