In questo articolo
Come riconoscere la labirintite
vera e propria
Ne abbiamo discusso con l’esperto di Ok Fabio Beatrice, direttore della struttura complessa di otorinolaringoiatria e chirurgia maxillo facciale e del centro antifumo dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino. È autore di oltre 250 pubblicazioni scientifiche e professore a contratto presso l’Università di Torino. È stato di recente Presidente della Società Italiana di Tabaccologia (SITAB). Puoi chiedergli un consulto qui
Labirintite: come si manifesta
La labirintite in gergo specialistico è conosciuta come neuronite vestibolare e ha come causa principale un banale fatto virale herpetico, come ad esempio un episodio influenzale, che non lascia traccia nel sangue. L’irritazione del labirinto, scatenata dal virus, genera una maggiore produzione di liquido e uno scompenso tra i due labirinti dell’orecchio.
La vertigine oggettiva
È caratterizzata da una vertigine oggettiva, cioè il paziente vede girare muri e oggetti attorno a sé.
La vertigine soggettiva
Nella vertigine soggettiva invece è il soggetto stesso a sentirsi girare. La vertigine è accompagnata da nausea e vomito e da una sensazione di malessere generale, ecco perché questo sintomo tende ad allarmare molto il paziente.
È bene sottolineare che la labirintite non è mai un disturbo grave, anche se spaventa molto il paziente, ma è molto importante che sia diagnosticata correttamente perché la vertigine è un sintomo molto più ampio e subdolo che può nascondere cause anche molto gravi.
Come si riconosce
Tra i segni tipici che identificano la vertigine oggettiva periferica, cioè la labirintite, c’è il nistagmo. Si tratta dei movimenti caratteristici degli occhi che si muovono simmetricamente verso il lato infiammato. Il nistagmo può essere di primo, secondo o terzo grado. Ci sono inoltre delle prove classiche vestibolari, eseguite dallo specialista curante, come la prova di Romberg, nelle quali il paziente tende a cadere, generalmente sempre da un lato.
In caso di labirintite bisogna sempre esplorare la capacità uditiva del paziente e misurare l’eventuale deficit uditivo.
Che cosa sono le vertigini oggettive
periferiche
Nella maggior parte dei casi le vertigini oggettive nascono da un coinvolgimento primario del sistema labirintico, che si trova all’interno dell’orecchio. Il labirinto è l’organo dell’equilibrio, che regola la posizione del corpo nello spazio in presenza della forza di gravità. Quando si genera un’alterazione della simmetria del labirinto tra un orecchio e l’altro, si verifica la vertigine oggettiva periferica.
Che cosa fare
Il trattamento deve agire sulla causa e si avvale di farmaci cortisonici, diuretici e vaso stabilizzatori. La fase di attacco dura circa una settimana, seguita da una terapia di accompagnamento di un’altra settimana circa. Sono molto utili anche le vitamine del gruppo B che hanno un’azione neuro protettiva. La labirintite generalmente si risolve in 15-20 giorni e le recidive sono rarissime.
Non è mai una condizione grave, anche se spaventa molto i pazienti
La labirintite non è mai una malattia grave e madre natura tenderà a ristabilire l’equilibrio tra i due labirinti. Però è un sintomo che spaventa molto, soprattutto se alla vertigine si accompagna vomito persistente con rischio di disidratazione.
La regola principale è il riposo
La prima cosa da fare è chiamare il medico di famiglia. Occorre stare a letto, in un ambiente privo di stimoli, in penombra. Astenersi dal leggere e dal guardare la televisione, perché implicano uno sforzo di fissazione. Assolutamente proibito guidare, perché tutte queste azioni determinano un rallentamento della guarigione. Non muoversi senza accompagnamento perché si rischia di cadere e di farsi male. Anche l’idratazione è importante, ma in presenza di vomito seguire i consigli del medico curante.
Ci sono altre patologie
con cui spesso si confonde
Accanto alla Labirintite ci sono degli episodi di vertigine cronica che appartengono ad altre patologie, in particolare alla sindrome di Ménière e alla Cupololitiasi. La prima è caratterizzata da un aumento della pressione dei fluidi contenuti nel labirinto, e ha come sintomi forti vertigini con perdita dell’udito dal lato malato ed acufeni all’inizio della crisi. La Cupololitiasi invece è causata da piccoli cristallini che si depositano sugli elementi ciliati. Il crollo di questi cristalli determina onde nel complesso sistema di canalini vestibolari con conseguente stato vertiginoso. Per risolvere il disturbo la terapia non è farmacologica, ma si applica una manovra liberatoria che libera le cellule dalle scorie.
Eliana Canova
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