Arrivano dagli Stati Uniti i primi risultati della sperimentazione sul vaccino contro il tumore al seno in stadio avanzato. Uno studio della Washington University di Seattle ha scoperto che il vaccino è sicuro e che provoca una forte risposta immunitaria contro la proteina tumorale Her2, che si stima sia presente in quasi un terzo di tutti i carcinomi al seno. Si tratta di un vaccino a Dna, che contiene le informazioni per sviluppare una parte di proteina che si vuole che le nostre difese colpiscano. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Jama Oncology.
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Tumore al seno: l’Her2 è tra i più pericolosi
Nonostante gli esiti della sperimentazione siano promettenti, va ricordato che siamo ancora a risultati preliminari. I ricercatori cercavano di capire principalmente se il farmaco fosse sicuro. Stiamo però parlando di un tumore al seno particolarmente aggressivo, che spesso ha recidive e un tasso di sopravvivenza a 5 anni di circa il 50 per cento. In totale quella di tutti i tipi di tumore al seno sfiora invece il 90%, fermandosi all’88.
Vaccino contro il tumore al seno: il ruolo dei linfociti T
La proteina Her2 non si trova solo nelle cellule tumorali. Nel tumore al seno Her2 troviamo una concentrazione altissima di questa proteina, anche cento volte maggiore rispetto alle cellule sane. Ecco perché questi tumori si chiamano Her2-positivi. Come si diceva sono più pericolosi, sia per le recidive che per gli esiti dei risultati. La forte presenza di Her2 potrebbe però essere un vantaggio. Causa infatti una risposta delle difese immunitarie. I linfociti T riconoscono e distruggono le cellule cancerose. Ecco perché i ricercatori hanno deciso di stimolare questa risposta immunitaria attraverso il vaccino.
La ricerca dell’Università di Seattle
I ricercatori in forza nell’ateneo nord americano hanno analizzato i dati di 66 donne interessate da tumore al seno metastatico. Le signore aveva sostenuto già un ciclo di terapia. Si trovavano in fase di remissioni o avevano metastasi ossee. Gli esperti hanno suddiviso le donne in tre gruppi:
- il primo ha ricevuto tre iniezioni a basso dosaggio del vaccino (10 microgrammi),
- un secondo gruppo ha ricevuto tre iniezioni di dose intermedia (100 microgrammi),
- il terzo gruppo tre iniezioni ad alto dosaggio (500 microgrammi).
Vaccino contro il tumore al seno: tutti i risultati
Tutte hanno anche assunto un farmaco capace di stimolare l’immunità citotossica. I medici hanno seguito le pazienti per quasi dieci anni per assicurarsi che il vaccino non causasse una risposta autoimmune contro tessuti sani che contengono la proteina Her2.
Il vaccino è molto sicuro secondo i ricercatori. Gli effetti collaterali più frequenti assomigliano a quelli della vaccinazione anti Covid, quindi febbre, sintomi para influenzali e dolore nel sito dell’iniezione. La risposta immunitaria più forte è stata quella del gruppo medio, quello che ha ricevuto tre iniezioni da 100 microgrammi.
Ora c’è grande attesa per la sperimentazione di fase 2. Se anche in questo caso dovessero arrivare risultati positivi, nel futuro si riuscirà a mettere a punto un vaccino contro il più diffuso tumore della popolazione femminile.