Nuova terapia per asma grave e BPCO. Arriva un nuovo approccio terapeutico in grado di trasformare la gestione degli attacchi gravi di asma e delle riacutizzazioni della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), una malattia respiratoria progressiva caratterizzata da un’ostruzione irreversibile delle vie aeree.
Uno studio condotto dal King’s Hospital di Londra insieme all’Università di Oxford e al Guy’s and St Thomas’ NHS Foundation Trust, ha rivelato che il farmaco biologico benralizumab è più efficace della terapia a base di steroidi, riducendo del 30% la necessità di ulteriori trattamenti. I risultati, pubblicati su Lancet Respiratory Medicine, sono stati accolti con entusiasmo dalla comunità scientifica.
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Come funziona il benralizumab?
Il benralizumab è un anticorpo monoclonale che mira a specifici globuli bianchi chiamati eosinofili, responsabili dell’infiammazione polmonare. Già utilizzato in Italia per l’asma grave, il farmaco è somministrato solitamente a basso dosaggio. Tuttavia lo studio ha dimostrato che una dose singola più elevata, iniettata durante una riacutizzazione, può offrire benefici significativi.
Un nuovo approccio per asma e BPCO
Secondo la professoressa Mona Bafadhel del King’s College di Londra, tra gli autori dello studio, questo trattamento potrebbe segnare una svolta nella gestione di asma e BPCO: «Da oltre 50 anni il trattamento per le esacerbazioni di asma e BPCO non è cambiato, nonostante queste patologie causino 3,8 milioni di decessi l’anno a livello globale. Il nostro studio dimostra che il benralizumab è più efficace delle compresse di steroidi, che attualmente rappresentano l’unica opzione disponibile».
Lo studio clinico: metodologia e risultati
I ricercatori hanno analizzato i dati di 158 pazienti ricoverati in pronto soccorso per attacchi di asma o BPCO. Dopo un rapido esame del sangue per identificare la causa dell’attacco, i partecipanti sono stati suddivisi in tre gruppi:
- Gruppo 1: iniezione di benralizumab + compresse fittizie.
- Gruppo 2: cura standard con steroidi (30 mg al giorno per cinque giorni) + iniezione fittizia.
- Gruppo 3: iniezione di benralizumab + steroidi.
Risultati principali
- Dopo 28 giorni, i sintomi respiratori, come tosse, respiro sibilante e mancanza di respiro, sono migliorati significativamente nei pazienti trattati con benralizumab.
- Dopo 90 giorni, i pazienti del gruppo benralizumab hanno registrato un tasso di fallimento quattro volte inferiore rispetto a quelli trattati con steroidi.
Effetti collaterali e benefici a lungo termine
Il benralizumab ha dimostrato un’azione più duratura rispetto agli steroidi, con benefici concreti per i pazienti:
- Meno visite mediche e ricoveri ospedalieri.
- Miglioramento della qualità della vita.
- Riduzione degli effetti collaterali associati agli steroidi, come diabete e osteoporosi.
Somministrazione e prospettive future
Secondo i ricercatori, il benralizumab può essere somministrato non solo in ospedale, ma anche in ambito domiciliare o in ambulatori di medicina generale.
Conclusioni
Il benralizumab potrebbe rivoluzionare il trattamento di asma grave e BPCO, offrendo una terapia più efficace, sicura e sostenibile. Questi risultati segnano un passo avanti cruciale nella gestione di due patologie che colpiscono milioni di persone in tutto il mondo.