Una nuova terapia per la cardiopatia ischemica. Si chiama Deb, dall’inglese Drug Elutin Balloon (in italiano potremmo tradurlo semplicemente come palloncino che rilascia farmaco, ndr), dilata i vasi sanguigni e rilascia un farmaco antiproliferativo, capace di prevenire la formazione di occlusioni o restenosi, quindi una recidiva, senza che sia rilasciato alcun residuo metallico nel paziente.
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Nuova terapia per la cardiopatia ischemica al centro della ricerca scientifica
Il nuovo palloncino per il trattamento della cardiopatia ischemica è stato tra gli argomenti centrali di Summeet, convegno patrocinato della Società Europea di Cardiologia (ESC), della Società Italiana di Cardiologia (SIC), della Società Italiana di Cardiologia Interventistica (GISE), della Società Italiana di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare (SICVE). L’obiettivo di questo evento è proprio quello di evidenziare le ultime innovazioni ed i progressi compiuti dalla ricerca scientifica contro le malattie cardiovascolari con l’utilizzo di questa tecnologia.
Cos’è la cardiopatia ischemica
La cardiopatia ischemica o ischemia coronarica è una malattia che interessa le coronarie. Queste arterie hanno il compito di portare ossigeno al cuore. In caso di questa patologia a causa di un restringimento progressivo non sono più in grado di portare ossigeno e sangue al cuore. La mancanza di ossigeno può causare danni gravi, come ad esempio all’infarto, oltre al rischio di arresto cardiaco.
Cause e fattori di rischio
Le due principali cause sono l’aterosclerosi e gli spasmi coronarici. Tra i fattori di rischio troviamo:
- i livelli alti di colesterolo,
- la pressione alta,
- il diabete,
- una vita sedentaria,
- l’obesità,
- lo stress,
- una predisposizione genetica.
Quali sono i sintomi?
I sintomi sono:
- difficoltà a respirare,
- sudorazione intensa,
- dolore al torace,
- svenimento,
- nausea e vomito.
Nuova terapia per la cardiopatia ischemica: quali sono i principali vantaggi?
Il grande vantaggio del Deb è che gli interventi non prevedono l’inserimento di alcuno stent. La conseguenza è che le complicanze legate alla presenza di un corpo estraneo all’interno di vasi sanguigni così importanti vengono drasticamente ridotte. Si riduce anche la necessità di una duplice terapia anti-aggregante a lungo termine.
Un altro punto a favore dell’uso del Deb è il calo del numero di restenosi, cioè la recidiva della stenosi nell’arteria trattata. Significa che solo in pochi casi bisognerà ripetere l’intervento, con un miglioramento netto della qualità di vita del paziente e un sensibile risparmio per le casse dello stato.
Con questa nuova terapia per la cardiopatia ischemica ci sono speranze per molte altre applicazioni
L’obiettivo dei ricercatori ora è quello di utilizzare questa nuova tecnica anche per altri interventi, come l’angioplastica periferica e l’angioplastica carotidea. Ma c’è di più. Si potrebbero utilizzare dispositivi simili per risolvere problemi in altre parti del corpo come ad esempio in chi soffra di disfunzione erettile.