Resistono molti falsi miti sulla sindrome dell’intestino irritabile. Chiamata anche IBS, è un disturbo gastrointestinale cronico che colpisce circa l’11% degli adulti in tutto il mondo. Solo in Italia ne soffrono, in forma più grave, oltre 3 milioni di persone e la IBS risulta ad oggi tra le principali cause di assenza dal posto di lavoro.
I sintomi includono:
- dolore addominale
- gas in eccesso
- gonfiore
- bisogno improvviso e urgente di usare il bagno.
Sebbene sia relativamente comune, l’IBS è spesso frainteso. Ecco i più diffusi falsi miti.
In questo articolo
Sindrome dell’Intestino Irritabile e Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali
Entrambe colpiscono il sistema digestiva e hanno anche acronimi simili, IBS la prima e IBD la seconda. Questo potrebbe spiegare perché si fa un po’ di confusione, ma sono due condizioni diverse.
La sindrome del colon irritabile è un disturbo dell’interazione tra intestino e cervello. I sintomi principali sono diarrea o stitichezza, ma anche tutte e due a momenti alterni. Gonfiore e dolore. Peggiora con lo stress e l’ansia.
Le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali sono malattie autoimmuni, che colpiscono quindi il sistema immunitario. Le nostre difese cominciano ad attaccare il sistema gastrointestinale come se fosse un agente patogeno, danneggiandolo. I sintomi vanno da sangue nelle feci, diarrea, importanti dolori addominali, perdita di peso senza motivo, febbre, brividi, stanchezza.
È causata da un’alimentazione sbagliata
Anche se tutte le cause non sono state ancora svelate, l’alimentazione peggiora i sintomi, ma non provoca la sindrome. I cibi più pericolosi in questo senso sono i latticini e quelli speziati. Le motivazioni sono molto più complesse. Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Nature potrebbe avere un ruolo anche un batterio, il Campylobacer jejuni.
La causa principale è lo stress
Diverse ricerche hanno suggerito che i livelli di stress mentale influenzano la composizione dei batteri nell’intestino. La differenza è sottile però c’è. Le persone con o senza IBS hanno spesso livelli di stress del tutto simili. La causa va ricercata quindi non già nello stress in sé, ma nella capacità di gestirlo. Tra le cause rimangono anche fattori sociali e genetici.
Non ci sono test specifici
Utilizzando i giusti criteri la sindrome dell’intestino irritabile può essere diagnosticata con una certezza del 97 per cento. Si utilizza il Rome IV criteria.
I pazienti con IBS devono avere i sintomi di dolori addominali in media almeno una volta alla settimana. Ci deve essere anche un cambiamento nella frequenza della defecazione e nella forma delle feci.
La sindrome dell’intestino irritabile si può curare
Ci sono diverse terapie per la IBS, compresa la prescrizione di un mix di farmaci e di cambiamenti negli stili di vita a seconda della condizione personale. Non esiste però una cura definitiva. Si può gestire bene con fibre, probiotici, serenità ed esercizio fisico. A volte possono servire dei farmaci per alleviare alcuni sintomi.
Questa sindrome è spesso cronica e debilitante.
Non si può fare attività fisica
In realtà si deve fare attività fisica, ma non va bene qualsiasi attività fisica. Ad esempio gli sport competitivi non vanno bene, perché invece di alleviare lo stress, lo producono. Anche la corsa, specie se si corre per molto tempo, è da sconsigliare perché può peggiorare i sintomi.
La meditazione è inutile
Come in tutte le condizioni che hanno a che fare con la gestione dello stress, anche in questo caso la meditazione può essere molto utile. Oltre alla meditazione tradizionale, può essere molto utile la camminata meditativa. Si tratta di camminare lungo lo stesso percorso per molti giorni, finché lo si percorre senza pensieri.
C’è un legame tra lattosio e IBS
Una ricerca ha dimostrato che non c’è un legame definitivo tra l’intolleranza al lattosio e la sindrome del colon irritabile. Questo anche se molti pazienti sostengono di esserne intolleranti. Molte persone sono intolleranti al lattosio, quindi può capitare di soffrire di IBS e di essere intollerante al lattosio. La dieta più consigliata per chi soffre di questo disturbo è la FODMAP.
Le fibre devono essere evitate
Se un paziente ha una stitichezza ostinata le fibre possono aiutare. Attenzione al fai da te, perché se se ne assumono troppo può arrivare gonfiore. Meglio utilizzare fibre solubile psyllium con un cucchiaio di yogurt greco.
Se c’è diarrea naturalmente meglio evitare le fibre.