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Se gratto o tolgo un neo
diventa maligno
Se accidentalmente, per un trauma o per una rasatura, si gratta via o si toglie un neo, cosa si rischia? «Questo tipo di trauma non rappresenta un pericolo – spiega Anna Rita Giampetruzzi, dermatologa all’Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma (puoi chiederle un consulto qui) – Il neo non diventa maligno, anche se in passato si dava molta importanza a questo tipo di traumi e si pensava che potessero indurre trasformazioni del neo in melanoma. Studi più recenti, invece, non supportano questa posizione».
Se un neo prude
mi devo allarmare
«Il prurito non costituisce sempre un sintomo di malignità, in quanto può presentarsi come un’infiammazione o un’irritazione momentanea. Quindi se un neo prude occasionalmente, può essere grattato senza problemi e non deve allarmare». Se invece inizia a prudere o a dare fastidio costantemente, avverte l’esperta, «potrebbe essere un segnale da non sottovalutare e per cui sottoporsi a un controllo dermatologico».
I peli sui nei
non si toccano
«Solitamente è bene lasciarli o tagliarli con le forbici, non eliminarli con la depilazione. In questo modo si eviterà di indurre sovra-infezioni locali che possono dare vita a un’infiammazione temporanea del neo» spiega Giampetruzzi.
Il laser sui nei
non è pericoloso
«In caso di epilazione con laser o luce pulsata, bisogna fare attenzione – avverte la dermatologa – Ci sono strumenti che coprono e proteggono i nei dagli stimoli esterni utilizzati durante la depilazione come creme protettive, pasta di zinco o matite bianche che offrono uno schermo protettivo».
I nei che insorgono
in punti “strani” vanno tolti
Se ho dei nei in zone “critiche” del corpo, per esempio dove si chiude il reggiseno o dove sfrega il bordo dei pantaloni, è meglio rimuoverli? «Per la salute non rappresentano un problema, toglierli è una decisione legata alla praticità del paziente» spiega Giampetruzzi. E se insorgono in zone strane, tipo sotto i piedi o dove non li possiamo vedere bene? «In passato si pensava che i nei che comparivano nelle regioni plantari fossero sempre pericolosi e quindi venivano rimossi a scopo cautelativo. Studi recenti, invece, spiegano che la localizzazione del neo non ha importanza, l’asportazione deve avvenire solo quando il neo è sospetto. L’unica differenza per i nei localizzati in zone plantari, nelle parti intime, nel cavo orale o sul cuoio capelluto, è che essendo più nascosti degli altri sono più difficili da tenere sotto controllo e quindi può risultare complicato notare anomalie o trasformazioni nel tempo».
Tutti i nei “nuovi”
sono maligni
Non è così. Anche con le nuove insorgenze, il modo per capire se un neo è benigno o maligno, è la regola dell’ABCDE. «Bisogna notare se un neo presenta Asimmetrie nella forma, Bordi irregolari, Colore variabile, Dimensioni superiori ai 6 millimetri e all’Evoluzione di questi parametri nel tempo – ricorda l’esperta – Osservare i propri nei è fondamentale e si consiglia di farlo almeno una volta al mese, senza risparmiare alcuna zona corporea, nemmeno quelle più nascoste».
Tutti i nei grossi e sporgenti
sono maligni
Alcuni nei possono avere un aspetto poco gradevole perché grandi o sporgenti, ma possono essere comunque nei benigni. «Di solito sono nevi dermici, nevi di Miescher o nevi moriformi – spiega Giampetruzzi – In altri casi, specie nelle persone mature, possono essere verruche seborroiche. In ogni caso, è sempre importante fare attenzione a eventuali evoluzioni o anomalie e solo una visita specialistica può inquadrarne correttamente la natura, in quanto purtroppo esistono anche lesioni che diventano sporgenti rispetto al piano cutaneo e possono avere un carattere maligno».
I nei vanno protetti
più del resto del corpo
L’esperto Antonio Costanzo, Responsabile dell’ Unità Operativa di Dermatologia all’Humanitas di Rozzano, ci spiega che i nei «sono naturalmente protetti dal sole, perché hanno una pigmentazione molto alta e la pigmentazione protegge il nucleo delle cellule dai raggi ultravioletti». Il pigmento di cui parliamo non è altro che la melanina, una sorta di barriera che protegge la cute dal sole, la stessa che il corpo produce quando viene esposto al sole. Tuttavia, anche in presenza di melanina, la crema solare va utilizzata. Quindi sì alla protezione dei nei, ma con lo stesso filtro utilizzato sul resto della pelle, scelto in base al vostro fototipo.
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