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Tutta la notte a russare? La soluzione non è dormire separati! E vi spieghiamo il perché

Se nella coppia uno dei due russa, finisce che nessuno dorme. E al mattino il rischio di lite si alza... ma il rischio è un altro: se russamento e apnee sono costanti potrebbe risentirne il sistema cardiovascolare

Il 13 marzo si celebra la Giornata mondiale del sonno. Secondo una ricerca commissionata da Philips ad Astra Ricerche, il 62 per cento degli italiani russa, il 79 per cento di chi convive con chi russa è infastidito e il 59 per cento lamenta disturbi e sintomi durante il giorno quali per esempio il mal di testa e la perdita di concentrazione. Sui rischi per la salute legati al russare, abbiamo intervistato Luigi Ferini Strambi, Direttore del Centro per i disturbi del sonno dell’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano e Presidente della World Association of Sleep Medicine (WASM) (puoi chiedergli un consulto).

Russare non è soltanto un fastidio, ma è un problema serio che deve essere affrontato. È così?

Gruppo San Donato

Sicuramente è vero, soprattutto quando pensiamo al russamento abituale di tutte le notti: è questo il segnale che ci deve mettere un po’ in allarme. Il problema non è tanto il fatto di russare per una o due notti alla settimana, o una volta al mese, ma il russamento di tutte le notti. L’altra cosa sicuramente importante è quando il russamento si accompagna a sonnolenza o stanchezza durante la giornata. La spia importante è come ci si sente al mattino: i soggetti che russano tutta la notte, e che fanno anche le apnee, anche se dormono sette od otto ore, al mattino si sentono non soddisfatti del proprio riposo. Poi ci sono anche altri aspetti importanti che dobbiamo sottolineare, come per esempio il fatto della nicturia: alzarsi di notte per andare a fare pipì. Anche questo è un altro segnale che può essere indicativo di russamento e apnee, e quindi deve essere segnalato al medico.

Se non ci si cura si corrono dei rischi?

I rischi sono soprattutto a due livelli. Da una parte russare e fare le apnee significa avere un sonno molto frammentato: questo ha come conseguenza la sonnolenza di giorno e i colpi di sonno, che soprattutto per chi svolge lavori particolarmente importanti può essere un rischio. L’altro aspetto, è il problema dell’impatto sul sistema cardiovascolare: il russare e fare le apnee mantengono alto il cortisolo anche nel corso della notte, quindi si ha un maggior rischio di ipertensione arteriosa e un maggior rischio cardiovascolare anche per gli episodi ischemici, non solo a livello cardiovascolare, ma purtroppo anche a livello cerebrale. Chi ha il problema non del semplice russamento, ma del russamento più le apnee, va trattato in maniera adeguata.

Come viene affrontato, dal punto di vista terapeutico, questo problema?

Sicuramente la prima cosa da fare è valutare il grado di gravità del problema: è solo semplice russamento? È russamento più apnee? Ecco, in base al risultato che si ottiene facendo una polisonnografia, che è l’esame che ci consente di valutare come un individuo dorme e come respira nel corso della notte, si può decidere qual è la strategia migliore da seguire. Un dato importante è questo: il fatto di russare abitualmente, anche se non ci sono ancora le apnee, non deve essere trascurato perché questo inevitabilmente porta ad avere anche le apnee. Questo è legato al fatto che il russamento costante e continuo determina un progressivo rilassamento della muscolatura delle prime vie aree, e quindi una sempre maggiore facilità ad avere una ostruzione delle prime vie aeree stesse.

13/03/2015

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