Si chiama 4K Score ed è un nuovo test sul sangue, in grado di indicare in modo affidabile la presenza di un tumore alla prostata e di stimarne l’aggressività. Si tratta di un esame innovativo che non “soppianta” (almeno per adesso) il test del PSA ma ne estende le capacità diagnostiche: il 4K Score, infatti, dosa 4 molecole della famiglia del PSA (PSA totale, PSA libero, PSA intatto e la callicreina 2), aumentando la possibilità di “scovare” un cancro alla prostata.
«I dati raccolti grazie a questo test, associati ai risultati della visita digito-rettale e alla valutazione della familiarità per il tumore alla prostata, consentono di individuare la percentuale di rischio di avere un carcinoma aggressivo prima di eseguire una biopsia» spiega Vincenzo Mirone, segretario generale della Società Italiana di Urologia (SIU) in occasione dell’89esimo Congresso Nazionale. «Il 4K Score serve perciò a decidere se sottoporre o meno il paziente all’esame più invasivo».
Da uno studio condotto nell’ambito della più ampia indagine europea sul carcinoma prostatico su oltre 740 uomini sottoposti a biopsia ma non a test del PSA, è emerso che il 60% delle biopsie si sarebbe potuto evitare sottoponendosi al 4K Score.
Sebbene questo test non sia ancora stato validato per l’uso su vasta scala (per il momento viene eseguito soltanto in alcuni laboratori all’estero), ci sono tutte le premesse affinché diventi, in futuro, l’esame più semplice e attendibile per individuare la presenza di un tumore prostatico: «Riteniamo che possa aiutare a superare i limiti dell’analisi del solo PSA totale e a individuare con maggior chiarezza se il cancro c’è. Inoltre il 4K Score, individuando i pazienti in cui la probabilità di tumore aggressivo è più alta, può guidare nella scelta se fare o non fare la biopsia, riuscendo a evitarla in molti casi, con un risparmio di sofferenze e di risorse economiche» continua Mirone.
Esistono anche dei “candidati” ideali per il test 4K Score? «Gli uomini più indicati sono quelli che non hanno mai fatto una biopsia, hanno una visita digito-rettale non sospetta ma un PSA costantemente elevato (di cui non si riesce a spiegare l’origine). Inoltre, tutti coloro che hanno una biopsia negativa associata a un PSA elevato e a una visita digito-rettale dubbia» conclude il segretario generale SIU.
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