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Tumori in Italia: nel 2019 meno casi, gli uomini più colpiti

La mappa della diffusione del cancro nel nostro Paese. Migliora l'aspettativa di vita dopo una diagnosi. Tutti i dettagli

Scendono le diagnosi di tumori in Italia nel 2019: quest’anno si stima che saranno 371.000, contro le 373.000 del 2018, quindi circa 2.000 in meno. Nel 2019 saranno 196.000 gli uomini colpiti da un tumore e 175.000 le donne. I dati arrivano dalla nona edizione del censimento ufficiale  dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), raccolti nel volume “I numeri del cancro in Italia 2019”.

Quali sono i tumori più comuni?

  1. Al primo posto c’è ancora il tumore al seno. Le diagnosi dovrebbero essere 53.500.
  2. In calo quelle del tumore al colon-retto che scenderanno sotto i 50.000 casi.
  3. Poi quello del polmone con 42.500 nuovi pazienti. Sempre più numerosi i pazienti non fumatori.
  4. Il quarto tumore più diffuso è quello alla prostata con 37.000 casi.
  5. Il quinto è quello della vescica con quasi 30.000 nuove diagnosi nel 2019.

Tumori in Italia: quali aumentano e quali diminuiscono?

Le donne fumano di più di un tempo. Di conseguenza aumentano le diagnosi dei carcinomi del polmone, che tra le signore vedrà un +2,2 per cento. Scende invece il numero delle  neoplasie del colon-retto, dello stomaco, del fegato e della prostata. Negli uomini diminuiscono anche i carcinomi del polmone.

Gruppo San Donato

Continuano a crescere i casi di tumore al seno, anche negli uomini, oltre a quelli della tiroide, del pancreas e i melanomi, che colpiscono soprattutto le persone che vivono nel Sud del nostro Paese. Il tumore della mammella cresce soprattutto nelle aree del Centro-Nord. Si stima che questo avvenga perché i controlli sulla popolazione target, quindi da 50 a 69 anni, sono molto più estesi rispetto alle altre regioni italiani. Si tratta quindi di un elemento positivo, perché la diagnosi precoce permette cure più efficaci.

Quanti italiani vivono dopo una diagnosi di cancro?

Sfiorano i 3.500.000 gli italiani che vivono dopo la diagnosi di cancro. Esattamente sono 3.460.025, che rappresentano il 5,3% dell’intera popolazione. La tendenza quindi è in crescita, ma questa è una buona notizia, perché significa che sono sempre di più le persone che sopravvivono a un tumore. Tutto questo grazie a cure più efficaci, a diagnosi più approfondite e all’aderenza agli screening, cioè ai controlli programmati. Tra il 2006 e il 2010 erano intorno ai 2.500.000, mentre nel 2015 erano saliti a 3.000.000.

Sono di più le persone che sopravvivono a un cancro

Il tasso di sopravvivenza viene calcolato a cinque anni dalla diagnosi. Il 63% delle donne e il 54% degli uomini sono vivi a 5 anni dalla diagnosi. Quasi 1.000.000 di persone, quindi circa il 20%, hanno di nuovo la stessa aspettativa di vita della popolazione generale.

Quali sono i tumori a cui si sopravvive di più?

I migliori tassi di sopravvivenza tra gli uomini si registrano per:

  • i tumori del testicolo,
  • della prostata,
  • della tiroide.

Nelle donne i tassi di sopravvivenza maggiori sono per:

  • le neoplasie della tiroide,
  • della mammella,
  • per il melanoma.

Comunque le donne sopravvivono di più rispetto agli uomini. A giovare al genere femminile, la maggior propensione ad aderire ai programmi di prevenzione.

Tumori in Italia: le differenze geografiche

Ci sono ancora troppe differenze tra Nord, Centro e Sud, tanto che Massimo Rugge, preseidente dell’AIRTUM ha affermato che «L’incidenza dei tumori maligni decresce progressivamente dall’Italia del Nord a quella meridionale-insulare».

Tra gli uomini il tasso di incidenza per tutti i tumori è più basso al Centro, con un -4%, rispetto al Nord, e ancor più basso al Sud, con un -14 per cento. Anche nelle donne la situazione è simile: -5% nell’Italia centrale e -17% nell’Italia del Sud-insulare, rispetto al Nord.

Perché le diagnosi di cancro sono più numerose al Nord?

Si stima che questo accada per diversi fattori che hanno un effetto protettivo:

  • le abitudini alimentari,
  • la vita riproduttiva,
  • la minore esposizione a fattori di rischio ambientale.

Nel Sud però c’è minore aderenza i piani di screening. Di conseguenza le diagnosi precoci sono molto più inferiori rispetto a quello che succede al Nord.

Tumori in Italia: quante persone sono morte?

I dati più recenti risalgono al 2016. In quell’anno, nel nostro Paese, sono state quasi 180.000 le persone che hanno perso la vita per un cancro. Per esattezza 100.003 uomini e 79.499 donne.

I fattori di rischio più importanti che possono risultare fatali sono sempre gli stessi e sono legati agli stili di vita:

  • fumo,
  • alcol,
  • sovrappeso,
  • alimentazione,
  • inattività fisica.

Quali sono i tumori più fatali?

I tumori che uccidono più persone sono:

  1. il carcinoma del polmone (33.838 decessi nel 2016),
  2. il tumore al colon-retto (19.575),
  3. il cancro alla mammella (12.760),
  4. quello al pancreas (12.049),
  5. il tumore al fegato (9.702).

Gli stili di vita spesso non cambiano neanche dopo una diagnosi di tumore

Tra gli anziani che hanno ricevuto una diagnosi di tumore troppo spesso non ci sono cambiamenti virtuosi dei propri stili di vita. Continuano a fumare, a bere alcolici, a non fare o a fare troppa poca attività fisica, a mangiare in modo scorretto, soprattutto non assumendo la giusta quantità di frutta e verdura.

FONTE: AIOM

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