Il tumore alle ossa colpisce soprattutto i giovani, in genere intorno ai 20 anni. Il 50% dei casi comunque arriva prima dei 60 anni. Può interessare qualsiasi parte dello scheletro. Nei più piccoli a essere coinvolte sono generalmente le ossa crescono rapidamente, come il femore. Negli anziani soprattutto il bacino, le ginocchia, la mandibola e le spalle.
I tumori dell’osso possono essere:
- benigni,
- maligni,
- metastatici.
In questo articolo
Tumori dell’osso benigni
Le ossa possono essere colpite da tumori benigni suddivisi in:
- condromi. Hanno origine dal tessuto cartilagineo
- osteomi. Hanno origine dal tessuto osseo
- tumori a mieloplassi o tumori a cellule giganti, neoformazioni benigne che colpiscono le ossa lunghe.
Tumori dell’osso maligni
I tumori maligni tendono a localizzarsi in particolare nelle ossa lunghe e mascellari e si suddividono in:
- osteosarcomi: è il tumore delle ossa più comune e si sviluppa nell’osso. Colpisce soprattutto bambini e adolescenti, nel periodo di massima crescita dell’osso.
- condrosarcomi: si sviluppano nella cartilagine.
Tumori dell’osso metastatici
Infine i tumori ossei metastatici sono cellule tumorali presenti nell’osso, ma che hanno origine da tumori che si sono formati in altri organi.
Tumore alle ossa quali sono le cause?
A tutt’oggi non sono state chiarite del tutto. Ci sono però alcune condizioni che possono favorire l’insorgenza di questo tumore:
- Crescita rapida dell’osso: l’osteosarcoma colpisce principalmente quando l’osso è nel momento di forte crescita, quindi nell’infanzia e nell’adolescenza. Interessa soprattutto bambini e ragazzi più alti della media.
- Esposizione a radiazioni: è un altro fattore di rischio. Si tratta in genere di pazienti che sono stati sottoposti a radioterapia.
- Fattori genetici: la presenza di alcune mutazioni nei geni oncosoppressori p53 e RB1 predispone ad alcuni tipi di tumore, tra cui anche quello delle ossa
Quanti tipi di tumore alle ossa ci sono?
La prima differenza da fare è tra tumore primario e tumore secondario.
Il tumore primario è quello che ha origine nell’osso ed è abbastanza raro. A sua volta si distingue in:
- osteosarcomi: è il tumore delle ossa più comune e si sviluppa proprio nell’osso;
- condrosarcomi: si sviluppa nella cartilagine.
Il tumore secondario invece è quello che deriva da metastasi, cioè è presente in cellule ossee, ma provenienti da tumori che si sono formati in altri organi, in genere seno, polmone e prostata.
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Quali sono i sintomi?
Le manifestazioni tipiche sono il dolore e il gonfiore localizzati in un punto dello scheletro, che via via diventano più importanti. Talvolta si può arrivare all’impossibilità di compiere i normali movimenti. Altre può indebolire la struttura dell’osso fino a provocare delle fratture. In questo caso si parla di fratture patologiche per distinguerle da quelle traumatiche di un osso sano.
Ci possono essere altri sintomi come stanchezza e perdita di peso.
Tumore alle ossa: quali sono le terapie?
Ci sono diversi fattori che possono incidere sulla possibilità di guarire dal tumore che colpisce le ossa. Naturalmente la diagnosi precoce aiuta, come la possibilità o meno di poter asportare completamente il tumore con un intervento chirurgico.
Le principali terapie sono infatti la chirurgia e la chemioterapia, spesso utilizzate in combinazione.
Con l’intervento ormai si rimuove solo la parte malata dell’osso che successivamente viene sostituita da una protesi o da un innesto costituito da un osso prelevato da un’altra parte del corpo del paziente o di un donatore. Più complesso quando occorre utilizzare una protesi su un bambini o un adolescente. Al momento sono comunque disponibile protesi che si possono adattare a un corpo in crescita. Naturalmente la chirurgia è più complessa da utilizzare in parti dello scheletro diverse da braccia e gambe.
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Le nuove terapie
Ci sono ricerche che si stanno concentrando su terapie diverse per contrastare il condrosarcoma e l’osteosarcoma.
Per il primo ci sono sperimentazioni con agenti che hanno come bersaglio le mutazioni a carico dei geni IDH 1 e 2. Le cellule con IDH mutato si sono rivelate molto vulnerabili alla perdita dell’enzima NAD+ (nicotinammide adenina dinucleotide).
Discorso diverso per l’osteosarcoma. Le caratteristiche genetiche di questo tumore limitano l’uso di farmaci contro un bersaglio specifico. Si sta invece puntando sull’immunoterapia.
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