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Tumore al seno: semi-digiuno a base vegetale potenzia le cure

Una ricerca internazionale a guida italiana ha dimostrato il sostegno della dieta mima digiuno nelle terapie contro il tumore al seno. Servono però ancora accertamenti su un numero maggiore di pazienti

La dieta mima digiuno può potenziare gli effetti delle cure ormonali prescritte dall’oncologo. Le donne in terapia ormonale in Italia sono circa 400.000, cioè tre su quattro di quelle che hanno ricevuto una diagnosi di carcinoma mammario. Il legame tra dieta mima digiuno e tumore è al centro di studi da almeno quindici anni.

Dieta mima digiuno e tumore: aiuta la terapia ormonale 

Com’è ormai dimostrato da molte ricerche la dieta che seguiamo ogni giorno può avere un impatto importante anche nel trattamento dei tumori, compreso quello al seno. Ora uno studio internazionale spiega come una dieta ipocalorica a base vegetale abbia un impatto importante sulla crescita del tumore in combinazione alla terapia ormonale. Lo studio è stato coordinato da IFOM Milano e dal Policlinico Universitario San Martino di Genova, con il sostegno di AIRC e pubblicato sulla rivista scientifica Nature. Al momento i ricercatori hanno svolto test sul modello animale e su un piccolo numero di pazienti.

Gruppo San Donato

Dieta mima digiuno e tumore: gli effetti sulle pazienti 

Il team di lavoro ha analizzato i dati di 36 pazienti, che hanno partecipato a due studi clinici condotti all’Ospedale Policlinico San Martino di Genova e all’Istituto Nazionale Tumori di Milano. I risultati dimostrano che cicli di dieta protratti per una media di circa sei mesi riducono alcuni fattori di crescita che contribuiscono a favorire la proliferazione cellulare e possono influenzare la crescita tumorale. Finora il gruppo di lavoro aveva ottenuto questi risultati solo negli esperimenti condotti in cellule in coltura e in topolini. Questo effetto metabolico potrebbe associarsi a:

  • una minor progressione del cancro,
  • un potenziamento dell’efficacia delle terapie,
  • un recupero della sensibilità al trattamento nei casi in cui si sia instaurata una resistenza ai farmaci.

Gli esperti sottolineano come si tratti di dati preliminari, che devono essere confermati in studi clinici più ampi. I protocolli da seguire per questa dieta sono molto precisi. Vietato quindi il fai da te. Bisogna sempre rivolgersi a un medico e continuare a seguire questo tipo di alimentazione solo sotto il suo stretto contratto.

Il parere dell’esperto 

«La dieta che abbiamo sperimentato, valutandone gli effetti clinici per la prima volta in donne con tumore della mammella anche metastatico in terapia ormonale, è un regime alimentare vegano ipocalorico che induce nel corpo gli effetti metabolici del digiunare, e per questo è stata chiamata “mima-digiuno». Alessio Nencioni, del Dipartimento di Medicina Interna del Policlinico San Martino – Università di Genova è coordinatore dello studio assieme a Valter Longo dell’IFOM di Milano. «Le pazienti con tumore della mammella in terapia ormonale – aggiunge – hanno seguito i cicli di questa dieta per una media di circa 6 mesi. In questo periodo non hanno mostrato effetti collaterali consistenti, ma soltanto fastidi lievi e transitori come mal di testa e debolezza».

Dieta mima digiuno e tumore: ridotte le proteine che favoriscono la crescita delle cellule tumorali 

La dieta ipocalorica abbinata alle terapie ormonali ha ridotto i livelli di glucosio in circolo. La riduzione ha anche riguardato la leptina, l’ormone che regola la sazietà, l’insulina e il fattore di crescita insulino-simile (IGF1). Si tratta di proteine che favoriscono la proliferazione delle cellule di tumore della mammella. «Le modifiche metaboliche
indotte dalla dieta mima-digiuno sono associate a effetti antitumorali positivi, che peraltro
vengono mantenuti a lungo nel tempo – continua Nencioni. – Ciò significa che questo regime di restrizione dietetica potrebbe essere un’arma in più per combattere il tumore della mammella nelle donne in terapia ormonale. Fortunatamente senza il rischio di effetti collaterali seri.  Inoltre, se si prevede un regime di attività fisica leggera/moderata fra un ciclo e l’altro, le pazienti mostrano anche un miglioramento della composizione corporea, con una riduzione della massa grassa e un aumento della massa magra.

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