Tumore al seno: nuova cura? Le donne con una forma aggressiva di tumore al seno aumentano le possibilità di sopravvivenza se trattate con un nuovo farmaco che colpisce specificamente le cellule tumorali. La notizia arriva dal congresso annuale dell’American Society of Clinical Oncology in corso a Chicago, negli Stati Uniti. Importante conoscere i sintomi del tumore al seno.
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Il tumore al seno metastatico colpisce sempre di più le giovani donne
Il tumore al seno avanzato o metastatico sta colpendo sempre più le donne giovani sotto i 39 anni. Rappresenta la prima causa di morte per cancro per le donne, soprattutto per quelle che si trovano nella fascia di età compresa tra i 29 e i 59 anni.
Il tumore al seno metastatico è quello diffuso in organi diversi da quello da cui ha avuto origine, in questo caso la mammella. Generalmente colpisce ossa, cervello, fegato e polmoni. È meno del 10% di tutti i tumori mammari, che però colpiscono circa 50.000 persone ogni anno in Italia. Visti i grandi numeri è dunque una situazione particolarmente spinosa. Basti pensare che il tumore alle ovaie colpisce 5.200 donne all’anno, mentre quello al collo dell’utero 2.300.
Tumore al seno nuova cura: i risultati hanno entusiasmato gli oncologi presenti al congresso
Si tratta del ribociclib. I risultati dello studio clinico hanno dimostrato che il rischio di morte scende di quasi il 30 per cento. Nel dettaglio dopo 42 mesi di follow-up la sopravvivenza è stata del 70% per le donne trattate in prima linea con la combinazione ribociclib insieme alla terapia ormonale standard. La sopravvivenza di chi è stata curata solo con la terapia ormonale standard si ferma al 46 per cento.
Alla ricerca ha partecipato anche l’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Pascale di Napoli
Lo studio è significativo perché ha coinvolto un gruppo di donne giovani, non ancora in menopausa.
I ricercatori del MD Anderson Cancer Center and UCLA Jonsson Comprehensive Cancer Center hanno messo a confronto i dati di 672 donne con cancro al seno metastatico. Tutte le pazienti hanno seguito la terapia ormonale, utile per ridurre il numero di estrogeni nel corpo, che favoriscono il moltiplicarsi delle cellule tumorali. Un gruppo di loro ha assunto anche una pillola al giorno di Ribociclib, che colpisce alcune cellule cancerogene.
Il parere dell’esperto
“Questo è il primo studio – ha spiegato il dottor Hurvitz, primo autore della ricerca – a dimostrare un miglioramento dei tassi di sopravvivenza con la targeted therapy usando la terapia ormonale come trattamento di prima linea per questo tipo di tumori”.
FONTE:The New England Journal of Medicine
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