Una nuova terapia contro la recidiva del tumore al seno. Arrivano ottime notizie da uno studio svolto su abemaciclib, una molecola che insieme alla terapia ormonale, è capace di ridurre di oltre 30 punti percentuali il rischio di recidiva del tumore al seno. Questo rispetto alla terapia tradizionale, generalmente utilizzata contro il carcinoma alla mammella. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Annals of Oncology”. Lo studio ha avuto uno spazio importante anche all’interno della Virtual Plenary di Esmo, la società europea dell’oncologia medica.
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Terapia contro la recidiva del tumore al seno: i dati dell’uso di abemaciclib con la endocrinoterapia
I nuovi dati su abemaciclib si sono concentrati soprattutto sulle donne con tumore al seno allo stadio iniziale, ma con alto rischio di ricaduta, a seguito di intervento chirurgico e con recettori ormonali positivi (HR+ e HER2-). I ricercatori hanno potuto mettere sotto osservazione queste pazienti per un periodo di 27 mesi. Ecco dopo quindi più di due anni la nuova molecola, già approvato dalla Food and Drug Administration, conferma le sue capacità. I miglioramenti sono significativi soprattutto nella riduzione del rischio di recidive in pazienti definite ad alto rischio.
Migliora anche il tasso di sopravvivenza
L’uso contemporaneo di abemaciclib e la terapia endocrina questi miglioramenti si misurano nell’ordine dell’88%, cinque punti percentuali in più rispetto alla sola terapia endocrina. Il tasso di sopravvivenza a tre anni migliora del 5,4% in riferimento al tasso di sopravvivenza da ricaduta, comparsa di un nuovo tumore o decesso.
Terapia contro la recidiva del tumore al seno: riduce di quasi un terzo anche le probabilità di metastasi
Un altro dato importante riguarda l’impatto sulle metastasi. I risultati dello studio confermano che l’uso contestuale di abemaciclib e della terapia ormonale riduce del 31.3% le probabilità di malattia metastatica. I benefici restano anche dopo la fine del trattamento, che in genere dura dopo più di due anni.
Quindi si può dire che la combinazione delle due terapie – quella ormonale e quella con abemaciclib – dà miglioramenti importanti anche dopo la fine del trattamento. Quasi tutte le pazienti coinvolte nello studio hanno terminato questo trattamento, confermando non solo l’efficacia ma anche la sicurezza della molecola.
Si attende l’approvazione in Italia. Negli Stati Uniti si usa già
Ricordiamo che la Food and Drug Administration, l’agenzia americana del farmaco, ha già approvato questa molecola per il mercato degli Stati Uniti. Ora si attende che anche l’Ema, l’agenzia europea del farmaco, approvi abemaciclib e che l’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, recepisca la direttiva dell’Ema nel più breve tempo possibile.
Occorre ricordare che questa molecola influisce sul 65% di tutti i casi di tumore al seno. Quindi una terapia che possa incidere su questo tipo di cancro è particolarmente importante.